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224 Bellarmin � eon fr�re Thomas. Rome, 8 f�vrier 1602.
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Molto ill.re Sig.re fratello<lb/>
 
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Mi sono ricomprare il censo che ha venduto mg. Bartoletto à mg.Ascanio Mattioli, che è di 230 piastre, delle quali 200 si sono spese qua in uso della sposa, figliola della Signora Fulvia Avignanesi de Burratti, e però la detta Signora le renderà costì, come saprà per lettere di Giuseppe suo fratello e mio coppiere. L'altre 30 saranno rimesse anche costì, e di questo si ha preso l'assunto il suddetto Giuseppe. V.S. potrà parlare a mg. Bartoletto e madonna Camilla, e procurare che si esegua questa mia volontà, a ciò mg. Bartoletto sia libero del travaglio che patisce in pagare i censi a mg. Ascanio, del che esso più volte mi ha richiesto. Ma io non voglio che questo capitale di 230 piastre si perda, ma si assicuri in qualche modo, a ciò dopo la morte di madonna Camilla, poi che essa non ha figlioli, vada ai nipoti, cioè ai figlioli di V.S. E del modo di cautelare il tutto mi rimetto a voi, bastandomi aver dichiarato la mia volontà. Con questo mi raccomando a tutti. Di Roma li 8 di febbraio 1602.<lb/>
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Mi sono
 
 
 
ricomprare il censo che h^yenduto mg.Bar-
 
 
 
toletto � mg.Ascanio Mattioli, che di 230 piastre, delle quali
 
 
 
200 si sono spese qua .in uso della sposa, figliola della Signora
 
 
 
Fulvia Avignanesi de Burratti, et per� la detta Signora le rendar�
 
 
 
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piere. L'altre 30 saranno rimesse anco costi, et di questo si ha
 
 
 
preso l'assunto il suddetto Giuseppe. V.S. potr� parlare a mg. Bar-
 
 
 
toletto et madonna Camilla, et procurare che si esseguisca questa
 
 
 
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ha richiesto. Ma io non voglio che questo capitale di 230 piastre
 
 
 
si perda, ma si assicuri in qualche modo, � ci� dopo la morte di
 
 
 
madonna Camilla, poi che essa non ha figlioli, vada alli nipoti,
 
 
 
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metto � voi, bastandomi haver dichiarato la mia volunt�. Con ques
 
 
 
to mi raccomando tutti. Di Roma li 8 di febraio 1602. fratello di V. S. affmo
 
 
 
Il Card.Bellarmino.
 
 
 
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Molto ill.re Sig.re fratello
Mi sono ricomprare il censo che ha venduto mg. Bartoletto à mg.Ascanio Mattioli, che è di 230 piastre, delle quali 200 si sono spese qua in uso della sposa, figliola della Signora Fulvia Avignanesi de Burratti, e però la detta Signora le renderà costì, come saprà per lettere di Giuseppe suo fratello e mio coppiere. L'altre 30 saranno rimesse anche costì, e di questo si ha preso l'assunto il suddetto Giuseppe. V.S. potrà parlare a mg. Bartoletto e madonna Camilla, e procurare che si esegua questa mia volontà, a ciò mg. Bartoletto sia libero del travaglio che patisce in pagare i censi a mg. Ascanio, del che esso più volte mi ha richiesto. Ma io non voglio che questo capitale di 230 piastre si perda, ma si assicuri in qualche modo, a ciò dopo la morte di madonna Camilla, poi che essa non ha figlioli, vada ai nipoti, cioè ai figlioli di V.S. E del modo di cautelare il tutto mi rimetto a voi, bastandomi aver dichiarato la mia volontà. Con questo mi raccomando a tutti. Di Roma li 8 di febbraio 1602.
fratello di V. S. aff.mo
Il Card. Bellarmino.
[Ext.:] Al molto Ill.re Sig. re fratello
il Sig.r Thomasso Bellarmini.