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Molto Ill.re Sig.r Fratello. Scrivo a madonna Camilla, nostra sorella, quello che V.S. vedrà, che però mando la lettera aperta. Se non ci avete difficoltà, dategli la lettera; e del modo di assicurare ai vostri figlioli i 230 scudi, mi rimetto a V.S. che faccia quel tanto che gli pare. Se anche non si giudica espediente quella lettera, la potrà ritenere e avvisarmi, che ne scriverò un altra. Ho scoperto che mg. Bartoletto ha paura che V.S. voglia dopo la morte di nostra sorella domandargli tutti quei denari che io gli avevo dato di provvigione. Credo sarebbe bene con bel modo levargli questo timore, poichè questi settanta scudi l'anno, che gli ho ordinato sono per spenderli nel vitto, et non per mettergli in capitale. Desidero ohe sia fra loro molta amorevolezza, a ciò mg. Bartoletto tratti bene la nostra sorella, la quale, per esser vecchia e indisposta, è facile cosa che non sia molto grata al marito giovane et sano. Faccio disegno di servirmi de denari, che ha madonna Fulvia di mio, per estinguere il debito di mg. Bartoletto; però V. S. non lasci di servirsi dei denari che gli sono rimasti da Siena. Con questo mi raccomando, e aspetto nuova di un'altro figlio maschio. Di Roma li 26 di gennaio 1602. <lb/>
 
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Rome,26 janvier 1602.
 
 
 
/ Molto 111^^ Sig^ Fratello. Scrivo madonna Camilla, nostra
 
sorella, quello ohe V.S. vedr�, oh� per� mando la lettera aperta. Se non ci havete difficult�, dategli la lettera; et del modo di as sicurare � vostri figliolili 230 scudi, mi rimetto V.S. che facd" eia quel tanto che gli pare. Se anco non si giudica espediente qu quella lettera, la potr� ritenere et avisarmi, ch� ne scriver� un' altra. Ho scoperto che mg.Bartoletto ha paura che V.S. voglia doppo la morte di nostra sorella domandargli tutti quei denari che io gli havevo dato di provisione. Credo saria bene con bel modo levargli questo timore, poich� questi settanta scudi l'anno, che gli ho ordinato sono per spenderli nel vitto, et non per mettergli in capitale. Desidero ohe sia fra loro molta amorevolezza, � ci� mg. Bartoleto tratti bene la nostra sorella, la quale, per esser vechia et indisposta, � facil cosa che non sia molto grata al marito giovane et sano. Fo disegno di servirmi de denari, che ha madonna Ful via di mio, per estinguere il debito di mg. Bartoletto; per� V. S. non lassi di servirsi de i denari che gli sono rimasti da Siena. Con questo mi raccomando, et aspetto nuova di un'altro figlio mas chio. Di Roma li 26 di gennaro 1602. ^^7 fratello amorevolissimo di V. S.
 
Il Card. Bellarmino. [Ext.]: Al molto 111^^ Sig^^ fratello il Sig^ Thommasso Bellarmini
 
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Molto Ill.re Sig.r Fratello. Scrivo a madonna Camilla, nostra sorella, quello che V.S. vedrà, che però mando la lettera aperta. Se non ci avete difficoltà, dategli la lettera; e del modo di assicurare ai vostri figlioli i 230 scudi, mi rimetto a V.S. che faccia quel tanto che gli pare. Se anche non si giudica espediente quella lettera, la potrà ritenere e avvisarmi, che ne scriverò un altra. Ho scoperto che mg. Bartoletto ha paura che V.S. voglia dopo la morte di nostra sorella domandargli tutti quei denari che io gli avevo dato di provvigione. Credo sarebbe bene con bel modo levargli questo timore, poichè questi settanta scudi l'anno, che gli ho ordinato sono per spenderli nel vitto, et non per mettergli in capitale. Desidero ohe sia fra loro molta amorevolezza, a ciò mg. Bartoletto tratti bene la nostra sorella, la quale, per esser vecchia e indisposta, è facile cosa che non sia molto grata al marito giovane et sano. Faccio disegno di servirmi de denari, che ha madonna Fulvia di mio, per estinguere il debito di mg. Bartoletto; però V. S. non lasci di servirsi dei denari che gli sono rimasti da Siena. Con questo mi raccomando, e aspetto nuova di un'altro figlio maschio. Di Roma li 26 di gennaio 1602.
fratello amorevolissimo di V. S.
Il Card. Bellarmino.
[Ext.]: Al molto Ill.re Sig.re fratello il Sig.r Thommasso Bellarmini