Difference between revisions of "Page:EBC 1599 03 15 0018.pdf/1"

From GATE
(→‎Not proofread: Created page with "Con quel piu umile et riverente affetto ch'io poaao, faccio riverenza a V.S. ma 111 in queata occaeione della proaotione aua al Cardinalato, la qual honoro et riveriaco tanto,...")
 
m (→‎top: added Template:TurnPage, replaced: <references/> → <references/> {{TurnPage}})
 
(6 intermediate revisions by 3 users not shown)
Page statusPage status
-
Not proofread
+
Validated
Page body (to be transcluded):Page body (to be transcluded):
Line 1: Line 1:
Con quel piu umile et riverente affetto ch'io poaao, faccio riverenza a V.S. ma 111 in queata occaeione della proaotione aua al Cardinalato, la qual honoro et riveriaco tanto, et tanto mi pare miaterioaa et aingolare che non ho parole d'eaprimere il mio concetto, ne a pena concetto di concepire il miaterio. Taccio, et in queato ailentie dico tutto quello ch'eio debbo. Et ae bene da una parte mi poaao condolere con ma V. S. Ili , perche ao quanto e aliena da aimile dignit�, et quanto ai godeva in altrete d'altra aorte che aono aegnate, tuttavia dall'altra debbo pero rallegrarmi, et mi rallegro quanto pu� capire il cuore allegrezza tale, perche l'opera e atata di Dio, et tanto piu quanto manco ci e stato dell'humano, che aolo per dir cosi ha aervito per materia alla volont� divina. Il n^deaimo anco apeto che riuscir� nei frutti che da queata benedetta promotione nasceranno, onde haveranno piu del divino che dell'humano. Sia in eterno glorificata queata volont� divina, la quale e cagione d'ogni bene ed ma oggetto d'ogni allegrezza. Non e bastato il favore che ha fatto Iddio a V. S. Ili
+
[[Category:EBC_Validated]][[Category:EBC_Letters]][[Category:EBC_Pages]]
om farla e conservarla tanto tempo et non tanto frutto figlio della Compagnie di Qeau,et il favore ch'ha fatto ad eaaa Compagnia in farla madre di un tanto figlio; che, per esercitare tra di loro nuovi affetti et accrescerle nuovi meriti, ha voluto ora ma costituire V. S. Ili padre et protettore di eaaa, et casa carissima figlia aua, et per queato nuovo benefizio avera maggior obligo non aolo^ la Compagnia di Ges�, ma la Ohriatianita tutta prima a Dio, che coll'accrescere a V..3. I H autorit� e^^7 privilegi avera insieme accreac�uto ad ambe loro aiuto e favore, e di poi a V. S.
+
Con quel più umile et riverente affetto ch'io posso, faccio riverenza a V. S. Ill.ma in questa occasione della promotione sua al Cardinalato, la qual honoro et riverisco tanto, et tanto mi pare misteriosa et singolare che non ho parole d'esprimere il mio concetto, ne a pena concetto di concepire il misterio. Taccio, et in questo silentio dico tutto quello ch'io debbo. Et se bene da una parte mi posso condolere con ma V. S. Ill.ma, perché so quanto è aliena da simile dignità, et quanto si godeva in altre d'altra sorte che sono segnate, tuttavia dall'altra debbo però rallegrarmi, et mi rallegro quanto può capire il cuore allegrezza tale, perché l'opera è stata di Dio, et tanto più quanto manco ci è stato dell'humano, che solo per dir così ha servito per materia alla volontà divina. Il medesimo anco speto che riuscirà nei frutti che da questa benedetta promotione nasceranno, onde haveranno più del divino che dell'humano. Sia in eterno glorificata questa volontà divina, la quale è cagione d'ogni bene ed oggetto d'ogni allegrezza. Non è bastato il favore che ha fatto Iddio a V. S. Ill.ma in farla e conservarla tanto tempo et non tanto frutto figlio della Compagnia di Gesù, et il favore ch'ha fatto ad essa Compagnia in farla madre di un tanto figlio; che, per esercitare tra di loro nuovi affetti et accrescerle nuovi meriti, ha voluto ora costituire V. S. Ill.ma padre et protettore di essa, et essa carissima figlia sua, et per questo nuovo benefizio averà maggior obligo non solo la Compagnia di Gesù, ma la Christianità tutta prima a Dio, che coll'accrescere a V. S. Ill.ma autorità e privilegi averà insieme accresciuto ad ambe loro aiuto e favore, e di poi a V. S. Ill.ma che contra ogni suo gusto et inclinatione averà piegato il capo a lasciar quello suo stato così quieto et abbracciare quest'altro così pericoloso, nel quale però ella si può molto consolare et molto può sperare, primo perché giovando più in questo modo al mondo verrà anche in questa parte ad adempire più altamente l'istituto della Compagnia, et sodisfare a quel gran desiderio che Iddio ha dato a V. S. Ill.ma d'imitare Cristo Signor nostro; di poi per gli divini influssi che sua divina Maestà manderà a lei per premio della sua obbedienza ch'ha mostrato in questa promotione; et finalmente per le continue orazioni che la Santa Chiesa, et in particolare la sudetta
ma I H che centra ogni suo guato et inclinatiohe avera piegato il capo a lasciar quello suo stato coai quieto et abbracciare quest'altro coai pericoloso, nel quale pero ella ai pu� molto consolare et molto pu� sperare, primo perche giovando piu in queato modo al mondo verr� anche in queata parte ad adempire piu altamente l'iat�tuto della Compagnia, et sodisfare a quel gran desiderio che Iddio ha dato a V. S. Ili d'imitare Cristo Signor nostro; di poi per gli divini influssi che aua divina Maest� mander� a lei per premio della sua obbedienza ch'ha mostrato in questa promotione; et finalmente per le continue orazioni che la Santa Chiesa, et in particolare la suddetta
+
<pb/>
Footer (noinclude):Footer (noinclude):
Line 1: Line 1:
<references/>
+
<references/> {{TurnPage}}

Latest revision as of 12:18, 6 May 2020

This page has been validated

Con quel più umile et riverente affetto ch'io posso, faccio riverenza a V. S. Ill.ma in questa occasione della promotione sua al Cardinalato, la qual honoro et riverisco tanto, et tanto mi pare misteriosa et singolare che non ho parole d'esprimere il mio concetto, ne a pena concetto di concepire il misterio. Taccio, et in questo silentio dico tutto quello ch'io debbo. Et se bene da una parte mi posso condolere con ma V. S. Ill.ma, perché so quanto è aliena da simile dignità, et quanto si godeva in altre d'altra sorte che sono segnate, tuttavia dall'altra debbo però rallegrarmi, et mi rallegro quanto può capire il cuore allegrezza tale, perché l'opera è stata di Dio, et tanto più quanto manco ci è stato dell'humano, che solo per dir così ha servito per materia alla volontà divina. Il medesimo anco speto che riuscirà nei frutti che da questa benedetta promotione nasceranno, onde haveranno più del divino che dell'humano. Sia in eterno glorificata questa volontà divina, la quale è cagione d'ogni bene ed oggetto d'ogni allegrezza. Non è bastato il favore che ha fatto Iddio a V. S. Ill.ma in farla e conservarla tanto tempo et non tanto frutto figlio della Compagnia di Gesù, et il favore ch'ha fatto ad essa Compagnia in farla madre di un tanto figlio; che, per esercitare tra di loro nuovi affetti et accrescerle nuovi meriti, ha voluto ora costituire V. S. Ill.ma padre et protettore di essa, et essa carissima figlia sua, et per questo nuovo benefizio averà maggior obligo non solo la Compagnia di Gesù, ma la Christianità tutta prima a Dio, che coll'accrescere a V. S. Ill.ma autorità e privilegi averà insieme accresciuto ad ambe loro aiuto e favore, e di poi a V. S. Ill.ma che contra ogni suo gusto et inclinatione averà piegato il capo a lasciar quello suo stato così quieto et abbracciare quest'altro così pericoloso, nel quale però ella si può molto consolare et molto può sperare, primo perché giovando più in questo modo al mondo verrà anche in questa parte ad adempire più altamente l'istituto della Compagnia, et sodisfare a quel gran desiderio che Iddio ha dato a V. S. Ill.ma d'imitare Cristo Signor nostro; di poi per gli divini influssi che sua divina Maestà manderà a lei per premio della sua obbedienza ch'ha mostrato in questa promotione; et finalmente per le continue orazioni che la Santa Chiesa, et in particolare la sudetta
---page break---