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Rome, 1617-1618. Bellarm�n'� l'archeveque de Lac�d�mo�ne.^^^S5 ---------------------------
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(Il secretario scriva una lettera all'Arcivescovo di Lacedemonia, à Turino, in casa del Nuntio di N.S. Gli dica, che ho riconto due lettere sue, et che quanto al parlare con sua S.tà dell'aiuto per ricuperare la Morea, lo farò con commodità, se bene non ci veggo fondamento. Quanto à Cosmo, che si fa chiamare Arcivescovo di Corintho, che è prigione nel S.to Offitio, gli dica, che il pover' huomo non ha niente, ne pur da vivere, et il S.to Offitio gli fa le spese per l'amor di Dio; pero non è possibile, che hora paghi il debito di sessanta zechini.)
/ ( Il secretarlo scriva una lettera all'Arcivescovo di Lacedemonia,8 Turino, in casa del Nuntio di N.S. Gli dica,che ho ricon to due lettere sue, et ohe quanto al parlare con sua S/t� dell'aiu to per ricuperare la Morea, lo far� con commodit�, se bene non ci
 
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A^^h.Vatic.&esuiti(F.B.)fol.l8. Minute autogr. 6
 
  
  
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(Il secretario scriva una lettera all'Arcivescovo di Lacedemonia, à Turino, in casa del Nuntio di N.S. Gli dica, che ho riconto due lettere sue, et che quanto al parlare con sua S.tà dell'aiuto per ricuperare la Morea, lo farò con commodità, se bene non ci veggo fondamento. Quanto à Cosmo, che si fa chiamare Arcivescovo di Corintho, che è prigione nel S.to Offitio, gli dica, che il pover' huomo non ha niente, ne pur da vivere, et il S.to Offitio gli fa le spese per l'amor di Dio; pero non è possibile, che hora paghi il debito di sessanta zechini.)