Difference between revisions of "Page:EBC 1609 02 14 2559.pdf/1"
ArchivesPUG (talk | contribs) (→Not proofread: Created page with "Roma,14 februari 1609. Bellarmin fratr� Thomae. 842bis Molto �li.re fratello. Ho havuto caro sapere la verit� del debito con il Signor Giuseppe, et non gli dar� nie...") |
(No difference)
|
Revision as of 11:59, 5 July 2019
Roma,14 februari 1609. Bellarmin fratr� Thomae.
842bis
Molto �li.re fratello. Ho havuto caro sapere la verit� del debito
con il Signor Giuseppe, et non gli dar� niente. Li frati de'Servi
potriano pigliare altro titulo, et aggregarsi in Roma � qualche al=
tra compagnia, o vero senz'aggregatione domandare al Papa l'indul=
genze per la sua cappella, quando habbia altra invocatione o titulo.
Quanto al mutare casa, che pretendeva l'Abbate, domandavi parare a
Messir Valerio, per vedere, se diceva niente qontra quello,che io
havevo determinato, et non dicendo cosa in contrario, scrissi all'
Abbate, che non mi pareva bene,che mutasse casa, poich� non ci era
necessit� dal canto mio, havendo altri parenti de Bellarmini, ne
anco dal canto suo, essendo la Giada casa nobile in Siena. Ne al=
tro ho che dire intorno a questo.
E comparso qu� quel Giuseppe da Chianc�ano, che pretende per moglie
la figliola di Messir Ricciardo, et subito disse, che era venuto
per darm�s� a conoscere per parente et servitore. Io lo spedii con
poche parole. La mattina seguente torn� con dire, che ha un fratello
di anni 17 et che desiderava, che io lo pigliasse in casa, o l'ac=
commodasse in Roma in qualche altro modo. Risposi, che queste erano
cose difficili, et che io havevo degl'altri piu bisognosi. Questo
ardire, non essendo anco fatto il matrimonio, mi da segno di quel cL che faranno piu. Essendo venuto questo qua, et dicendo nell'antica=
mera chi era, et perche era venuto, un nostro paesano dissi poi, che
la figliola di Messir Ricciardo era affogata con costui,perche di=
ceva sapere, che non hanno niente. V.S. dica a Messir Ricciardo
quello che gli pare d� questo, che gli scr�vo, � tutto a parte, �
niente; et haver� caro,che V.S. vegga, la lettera, che io scr�ssi a
Messir Riaciardo qu�ndici giorni sono, se pure non l'ha visto. Et
mi scusi con lui, se non rispondo alla sua, perche non ho altro da
dirgli. D�o conservi V.S. D� Roma li 14 di febraro 1609.
'orli . /
fratello aff.mo d� V.S.
in verso:
il Card.Bellarmino.
^ Al molto ili.re Signor fratello, il Signor Thomasso Bellarmini.