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E' ben ragione che la salute, e prosperità, ch'io desidero in segreto a V.S. Ill.ma in tutto l'anno si palesi nei prossimi giorni di Natale pieni di allegrezza, onde la prego a credere che non solo ora le annuncio le buone feste del prossimo Natale, ma le auguro anche quanto di più lei stessa sa desiderarsi. Supp.vo V.S. Ill.ma di gradire questo mio affetto, dandomene segno con qualche suo comandamento ch'io l'assicuro che sarà servita, e obbedita da me quanto da qualsivoglia servire, che ella abbia in questa corte, e umanamente gli faccio riverenza. Di Roma il di 22 di Dic.re 1607.<lb/> | E' ben ragione che la salute, e prosperità, ch'io desidero in segreto a V.S. Ill.ma in tutto l'anno si palesi nei prossimi giorni di Natale pieni di allegrezza, onde la prego a credere che non solo ora le annuncio le buone feste del prossimo Natale, ma le auguro anche quanto di più lei stessa sa desiderarsi. Supp.vo V.S. Ill.ma di gradire questo mio affetto, dandomene segno con qualche suo comandamento ch'io l'assicuro che sarà servita, e obbedita da me quanto da qualsivoglia servire, che ella abbia in questa corte, e umanamente gli faccio riverenza. Di Roma il di 22 di Dic.re 1607.<lb/> |
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Ill.mo et R.mo Sig.re mio oss.mo.
E' ben ragione che la salute, e prosperità, ch'io desidero in segreto a V.S. Ill.ma in tutto l'anno si palesi nei prossimi giorni di Natale pieni di allegrezza, onde la prego a credere che non solo ora le annuncio le buone feste del prossimo Natale, ma le auguro anche quanto di più lei stessa sa desiderarsi. Supp.vo V.S. Ill.ma di gradire questo mio affetto, dandomene segno con qualche suo comandamento ch'io l'assicuro che sarà servita, e obbedita da me quanto da qualsivoglia servire, che ella abbia in questa corte, e umanamente gli faccio riverenza. Di Roma il di 22 di Dic.re 1607.
Di V.S. Ill.ma e R.ma
umiliss.o servitore
il Card. Bellarmino.
Sr Card.l Perone.