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Molto Ill.re Sig.or Nipote, Mi dispiace sommamente il modo
 
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di procedere di cotesto Vicario. Et se il sig.or Ugo havesse voluto fare à mio modo, l'haverebbe licentiato quando fece quell'eccesso con il sig.or Gio. Andrea Ricci, et cosi si sariano evitati molti inconvenienti, et in particulare questo di V.S. et del P. Godino. Io ho fatto risentimento con il sig.or Ugo del poco rispetto portato à V.S. dal Vicario, come l'ha fatto ancora il sig.or Marcello.<lb/>
/ Molto Ill/re Sig/or Nipote, Ni dispiace sommamente il modo
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Ma il sig.or Ugo crede di esser'obligato à difendere il suo ministro. Differisco fin'all'altro sabbato di fare il debito risentimento con il Vicario, perche voglio prima chiarirmi di alcuni torti fatti alli miei Padri della Compagnia, et cosi far'un risentimento pieno, quale credo,che gli scotterà assai. Voglio bene avertine, che per la giurisditione ecclesiastica, cio è che quello spedale sia sacro, vi è un grande argumento delle visite fatte piu volte, et ultimamente dall'istesso sig.or Ugo, senza contradittione. Et però V.S. farà bene à non si scaldare per provare il contrario, ma lassi il giuditio à chi tocca. A' lei tocca, come à noi tutti, non irritare il Principe, ne anco la chiesa. Iddio la benedica, et gli dia et accresca sempre la sua santa gratia. Di Roma li 11 di Febraio 1617.<lb/>
 
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accresca sempre la sua santa gratia. Di Roma li 11 di Febraio 1617.
 
 
 
Di V.S. M/to illustre
 
 
 
Zio amorevoliss/o
 
 
 
Il Oard/le Bellarmino.
 
 
 
(adresse): Al M/to ill/re Sig/or Nipote,il Sig/or Francesco Maria
 
 
 
^ _____ Cervini.
 
 
 
(cachet)
 
 
 
 
Montepulciano.
 
Montepulciano.
 
Mss. Cervini 54 fol.30. Orig. autogr.
 

Revision as of 12:41, 6 May 2019

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Molto Ill.re Sig.or Nipote, Mi dispiace sommamente il modo di procedere di cotesto Vicario. Et se il sig.or Ugo havesse voluto fare à mio modo, l'haverebbe licentiato quando fece quell'eccesso con il sig.or Gio. Andrea Ricci, et cosi si sariano evitati molti inconvenienti, et in particulare questo di V.S. et del P. Godino. Io ho fatto risentimento con il sig.or Ugo del poco rispetto portato à V.S. dal Vicario, come l'ha fatto ancora il sig.or Marcello.
Ma il sig.or Ugo crede di esser'obligato à difendere il suo ministro. Differisco fin'all'altro sabbato di fare il debito risentimento con il Vicario, perche voglio prima chiarirmi di alcuni torti fatti alli miei Padri della Compagnia, et cosi far'un risentimento pieno, quale credo,che gli scotterà assai. Voglio bene avertine, che per la giurisditione ecclesiastica, cio è che quello spedale sia sacro, vi è un grande argumento delle visite fatte piu volte, et ultimamente dall'istesso sig.or Ugo, senza contradittione. Et però V.S. farà bene à non si scaldare per provare il contrario, ma lassi il giuditio à chi tocca. A' lei tocca, come à noi tutti, non irritare il Principe, ne anco la chiesa. Iddio la benedica, et gli dia et accresca sempre la sua santa gratia. Di Roma li 11 di Febraio 1617.
Di V.S. M.to illustre
Zio amorevoliss.o
Il Card.le Bellarmino.
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Al M.to ill.re Sig.or Nipote, il Sig.or Francesco Maria Cervini.
Montepulciano.