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Lecce, 7 dicembre 1602.
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Ill.mo e Rev.mo Sig.re in Cristo osser.mo.<lb/>
 
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La vigilia di S.Andrea glorioso giunse a Lecce il nostro buon padre Annibale Vitale, molto consolato del viaggio suo e in particolare l'essere stato con V.S. Ill.ma e da lei bene accarezzato. Lode alla Divina Bontà. Mi diede sue affettuose salutazioni, di che ringrazio la sua carità, e mi disse che gli aveva dato ordine che tre cose mi dicesse in ogni modo a nome suo: la prima, che muterebbe volentieri lo stato suo nel mio; la 2.da ch'io per lettere li dicessi se ella stava in grazia di Dio N.S.; la , se morirebbe in grazia. E disse che più volte glielo replicò.<lb/>
Le B Bernardin Realino � Bell. 302
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Io m'edifico molto di così vera umiltà e candida semplicità e mi obbliga a risponderle questo con animo sincero, dopo avermi raccomandato al dolcissimo Redentore Gesù più volte.<lb/>
 
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Alla prima dico, che lo credo al sicuro, e perchè lo credo, non lascio di raccomandarla quotidianamente alla divina protezione.<lb/>
/ Ilimo Rev^^ Sig^^ in Christo osser^^.
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Alla 2° e 3° dico che credo al sicuro che stia in grazia, e che piacerà a chi l'ha posto in tal stato di porpora che morirà in grazia e con grande acquisto dell'animo che governa. Dominus tecum, padre mio amatissimo.<lb/>
 
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Così le faccio riverenza cordiale, raccomandando la mia vecchiezza di 74 anni nei suoi santi sacrifici e orazioni, ne ingratus moriar a tanti benefici, quali confesso di ricevere nella santa religione della minima Compagnia.<lb/>
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Le faccio poi sapere che il padre Matrese rettore paternamente fa l'officio suo, e Dio grazia, vanno con frutto i ministeri nostri.<lb/>
 
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Servo in Cristo<lb/>
colare l'essere stato con V.S.111^^ et da lei bene accarezzato. Lo^
 
 
 
J^'de alla Divina Bont�. Mi diede sue affettuose salutationi, di che
 
 
 
ringrazio la sua carit�, et mi disse che gli havea dato ordine che
 
 
 
tre cose mi dicesse in ogni modo nome suo: la prima,che muterebbe
 
 
 
volentieri lo stato suo nel mio; la 2^^^ chrio per lettere li dicessi
 
 
 
s"ella stava in gratia di Dio N.S.; la 3^, se morirebbe in gra-
 
 
 
tia. Et disse che pi� volte glie lo replic�.
 
 
 
Io m'edifico molto di cos� vera humilt� et candida semplicit�
 
 
 
et m'obliga � risponderle questo con animo sincero, dopo havermi rac
 
 
 
comandato al dolcissimo Redentore Gies� pi� volte.
 
 
 
Alla prima dico, che lo credo al sicuro, e perche lo credo,non
 
 
 
lascio di raccomandarla quotidianamente alla divina protettione.
 
 
 
Alla 2^ et 3^ dico che credo al sicuto che stia in gratia, et
 
 
 
che piacer� � chi l'ha posto in tal stato di porpora che morir� in
 
 
 
gratia et con grande acquisto dell'animo che governa. Dominus tecum,
 
 
 
padre mio amatissimo.
 
 
 
Cos� le fo riverenza cordiale, ^raccommandando la mia vecchiez*
 
 
 
za di 74 anni nelli suoi santi sacrificii et orationi,ne ingratus
 
 
 
moriar tanti benefici, quali confesso di ricevere nella santa re
 
 
 
ligione della minima Compagnia.
 
 
 
Le fo poi sapere che il padre Matrese rettore paternamente fa
 
 
 
l'officio suo, et Dio gracia,vanno con frutto li ministeri nostri.
 
 
 
Di Lecce 7 dicembre 1602.
 
 
 
Di V. S. 111^^ et Rev^^
 
 
 
Servo in Christo
 
 
 
 
Bernardino Realino.
 
Bernardino Realino.
 
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Adr.: All'Ill"^ et Rev^^ Sig^^ in Christo oss^^, il Cardinal Bel-
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Adr.: All'Ill.mo e Rev.mo Sig.re in Cristo oss.mo, il Cardinal Bellarmino Arciv.vo di Capua.
 
 
larmino Arcivvo di Capua.
 
 
 
[sigillum]
 
 
 
[Rome, Archiv.Postul. Autogr. ]
 

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Ill.mo e Rev.mo Sig.re in Cristo osser.mo.
La vigilia di S.Andrea glorioso giunse a Lecce il nostro buon padre Annibale Vitale, molto consolato del viaggio suo e in particolare l'essere stato con V.S. Ill.ma e da lei bene accarezzato. Lode alla Divina Bontà. Mi diede sue affettuose salutazioni, di che ringrazio la sua carità, e mi disse che gli aveva dato ordine che tre cose mi dicesse in ogni modo a nome suo: la prima, che muterebbe volentieri lo stato suo nel mio; la 2.da ch'io per lettere li dicessi se ella stava in grazia di Dio N.S.; la 3°, se morirebbe in grazia. E disse che più volte glielo replicò.
Io m'edifico molto di così vera umiltà e candida semplicità e mi obbliga a risponderle questo con animo sincero, dopo avermi raccomandato al dolcissimo Redentore Gesù più volte.
Alla prima dico, che lo credo al sicuro, e perchè lo credo, non lascio di raccomandarla quotidianamente alla divina protezione.
Alla 2° e 3° dico che credo al sicuro che stia in grazia, e che piacerà a chi l'ha posto in tal stato di porpora che morirà in grazia e con grande acquisto dell'animo che governa. Dominus tecum, padre mio amatissimo.
Così le faccio riverenza cordiale, raccomandando la mia vecchiezza di 74 anni nei suoi santi sacrifici e orazioni, ne ingratus moriar a tanti benefici, quali confesso di ricevere nella santa religione della minima Compagnia.
Le faccio poi sapere che il padre Matrese rettore paternamente fa l'officio suo, e Dio grazia, vanno con frutto i ministeri nostri.
Di Lecce 7 dicembre 1602.
Di V.S. Ill.ma e Rev.ma
Servo in Cristo
Bernardino Realino.
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Adr.: All'Ill.mo e Rev.mo Sig.re in Cristo oss.mo, il Cardinal Bellarmino Arciv.vo di Capua.