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Molto Ill.re Sig.re. Per la gratissima lettera di V.S. ho inteso quel che passa tra lei e il marchese di Castiglione di Valdoria, e mi dispiace dei suoi disturbi, poichè amandola e stimandola gli vorrei vedere ogni bene. Scrivo le incluse a tutti cotesti auditori di Rota, e come sono scritte affettuose, così desidero che ne senta V.S. utile et soddisfazione. Se altro occorre ch'io possa, la servirò sempre di cuore; e pregandoli da Dio ogni felicità, me gli raccomando. Di Roma il di p.° di Decembre 1607.<lb/>
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Molto Ill.re Sig.re. Per la gratissima lettera di V.S. ho inteso quel che passa tra lei e il marchese di Castiglione di Valdoria, e mi dispiace dei suoi disturbi, poichè amandola e stimandola gli vorrei vedere ogni bene. Scrivo le incluse a tutti cotesti auditori di Rota, e come sono scritte affettuose, così desidero che ne senta V.S. utile et soddisfazione. Se altro occorre ch'io possa, la servirò sempre di cuore; e pregandoli da Dio ogni felicità, me gli raccomando. Di Roma il di di Dicembre 1607.<lb/>
 
Di V.S. molto Ill.re.<lb/>
 
Di V.S. molto Ill.re.<lb/>
 
V.S. mi fa torto a venire con tanti rispetti, e massime in cosa che non mi costa niente. Lei sa la strettezza che è fra noi, e il desiderio che ho di fargli servizio, però si vaglia pure liberamente di quel poco che posso, e si mantenga sana.<lb/> Cugino aff.mo <lb/>
 
V.S. mi fa torto a venire con tanti rispetti, e massime in cosa che non mi costa niente. Lei sa la strettezza che è fra noi, e il desiderio che ho di fargli servizio, però si vaglia pure liberamente di quel poco che posso, e si mantenga sana.<lb/> Cugino aff.mo <lb/>

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Molto Ill.re Sig.re. Per la gratissima lettera di V.S. ho inteso quel che passa tra lei e il marchese di Castiglione di Valdoria, e mi dispiace dei suoi disturbi, poichè amandola e stimandola gli vorrei vedere ogni bene. Scrivo le incluse a tutti cotesti auditori di Rota, e come sono scritte affettuose, così desidero che ne senta V.S. utile et soddisfazione. Se altro occorre ch'io possa, la servirò sempre di cuore; e pregandoli da Dio ogni felicità, me gli raccomando. Di Roma il di p° di Dicembre 1607.
Di V.S. molto Ill.re.
V.S. mi fa torto a venire con tanti rispetti, e massime in cosa che non mi costa niente. Lei sa la strettezza che è fra noi, e il desiderio che ho di fargli servizio, però si vaglia pure liberamente di quel poco che posso, e si mantenga sana.
Cugino aff.mo
II Card. Bellarmino.
S.r Ant.o Cervini. Firenze. Al molto Ill.re Sig.re il Sig.or Antonio Cervini. Firenze.