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Rome,21 f�vr�er 1607. Bellarmin � sa soeur Camilla.
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Sorella amatissima. L'abate non mi disse niente di pelliccia, ma solo mi portò la nota di molti debiti di Ms. Bartoletto,
 
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del che mi meravigliai molto, pensando averli pagati tutti. Io n'ho altro che una pelliccia, quale mi fu donata al principio che fui fatto cardinale, perchè non spendo in simili cose, procurando conservarmi le prime vesti quanto posso, per poter sovvenire ai poveri e alla chiesa il più che posso, perchè l'entrate ecclesiastiche sono robe di poveri. Pensavo questo Natale passato liberarmi di qualche debito, ma sono cresciute tanto le altre spese, che non è stato possibile. Vedrò quello che potrò fare al S.to Gio. Battista. Come viene il vetturale, vi mandarò una delle mie veste rosse, che vi potrà servire per fare una sottana. Se aveste necessità di qualche altra vesta per il freddo, compratela costì, che ve la pagherò, perchè si come io non posso con buona coscienza darvi cosa superflua, così non voglio mancare d'aiutarvi nelle
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necessità. E Dio sia con voi. Salutate il vostro consorte da parte mia, e esortatelo a star d'accordo con mio fratello, che per questa via mi sforzerò fargli più bene. Di Roma li 21 febbraio 1607.<lb/>
 
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Sorella amatissima. L'abate non mi disse niente di pelliccia, ma solo mi portò la nota di molti debiti di Ms. Bartoletto, del che mi meravigliai molto, pensando averli pagati tutti. Io n'ho altro che una pelliccia, quale mi fu donata al principio che fui fatto cardinale, perchè non spendo in simili cose, procurando conservarmi le prime vesti quanto posso, per poter sovvenire ai poveri e alla chiesa il più che posso, perchè l'entrate ecclesiastiche sono robe di poveri. Pensavo questo Natale passato liberarmi di qualche debito, ma sono cresciute tanto le altre spese, che non è stato possibile. Vedrò quello che potrò fare al S.to Gio. Battista. Come viene il vetturale, vi mandarò una delle mie veste rosse, che vi potrà servire per fare una sottana. Se aveste necessità di qualche altra vesta per il freddo, compratela costì, che ve la pagherò, perchè si come io non posso con buona coscienza darvi cosa superflua, così non voglio mancare d'aiutarvi nelle necessità. E Dio sia con voi. Salutate il vostro consorte da parte mia, e esortatelo a star d'accordo con mio fratello, che per questa via mi sforzerò fargli più bene. Di Roma li 21 febbraio 1607.
V. fratello aff.mo
Il Card. Bellarmino.
Alla M.to Ill.re Sig.ra Sorella, la Sig.ra Camilla Bellarmini.
Monte Pulciano.