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Molto illustre Signore. Ho quattro lettere di V.S.: una del primo di questo, alla quale non ho altro che dire se non che si mandarono le calzette e spadini per Roberto; l'altra del 7 del medesimo, alla quale dico solo che è vero che Gasparre scrisse quella lettera, perchè lo so da sua madre, che la lesse prima di mandargliela; ma non gli sarà capitata forse alle mani per buona sorte. Non ho potuto intendere quello che V.S. scrive delle sue persecuzioni; non posso indovinare a che proposito lo dica. La terza del XI, alla quale dico che il cavaliere venuto da Turino non volse scavalcare qua, ma venne a visitarmi lo stesso giorno,che fu lunedì, e facendogli istanza di restare, non volse per quella sera, ma accettò la carrozza per andare al suo alloggiamento. Il giorno seguente venne qua, e lo tenni a desinare, e la sera a cena e dormi in casa; ma il giorno di mercoledì andò dal card.Pio, il quale non volse lasciarlo partire. Credo resti soddisfatto, perchè se gli fece carezze e fu servito sempre della carrozza e invitato a stare più giorni. La quarta è del XV, alla quale rispondo che il card. Madruzzo mi scrive che non voi mettere Gasparre alla camera, perchè non usa tenervi persone di rispetto, ma che gli darebbe aiuto di qualche cosa, come da lui intendarebbe. Egli poi mi scrive che il Sig.r Cardinale gli ha ordinato quaranta scudi di provvigione, ma che non gli bastano, et che se io non lo faccio ammettere alla camera, mi domanda buona licenza per partirsi; e perchè dice che, se il cardinale Madruzzo fosse arrivato a sessanta scudi, si sarebbe contentato, ho risoluto dargli ventiquattro scudi, e così farò.
Angelo mi aveva promesso di vendere una polizza di cambio per Siena, da rimettersi in Montepulciano almeno 300 scudi, ma ora mi scrive che il cambio corre cinquanta per cento, e pero non gl'è parso mandarli. Mando per questo una polizza di cambio di Roma a Siena a ms. Pietro di 300 scudi, quali esso ms. Pietro vi manderà
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