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Capranice conservatoris et per Illustrissimis et eccellentissimi Domini Antonij Valerij Procuratoris Fiscalis CC. omnia et singula bona res et alia destinata et constituentia Galleriam et alia Ven. Collegio relicta demptis rebus relictis D. Flavia Scordana informa Codicillorum D. B. M. D. Alphonsi § per me § rogato in huius ven § ad quos § de quibus § per pachim § omnique § et licet dichem Collegium en forma codicillorum ad nihil teneatur, nihilominus gratitudinis ergo asseruit R. P. Generalem et P. Rectorem exhibuisse celebrari facere unam missam quotidianam pro anima dicti quondam Alphonsi prout ex schedula quam mihi consignavit tenoris inferius registrandi, et ibidem presente dicta D. Flavia Scordana Romana filia quondam Mariani Senensis per me §. declaravit se recepisse, et penes se extare omnia bona sibi relicta, et de eis § omni § et sic tactis pecture et scripturis respective iuvarunt § super quibus omnibus et singulis pre missis petitum fuit a me Notario pubblico ut unum vel plura, seu instrumenta conficerem atque haderem prout opus fuerit, et requisitus ero. Actum Roma in aedibus Illrum DD Urbis conservatorum ibidem presentibus et audientibus Illis D. Dom.co Roncada fil. quam. Ioannis, et D. Bernardino fil. quem. Antonij Beranchij festibus ad predicta omnia vocatis, habitis specialiter atque Tenor supradicta schedula est prout sequitur, videlicet. In § essendosi compiacciuto il molto Illre Sr. Alfonso Donnino per il suo singolare affetto verso la Compa. di Giesù e desiderio del ben pubblico con promuovere lo studio delle lettere et erudizioni fisiche et di donare al Collegio Romano della Compa. di Giesù una sua ricchissima Galleria, il molto R.do P. Vicario Gnle della Compa. di Giesù, come anche il P. Rettore di detto Collegio Romano accettano tal dono con quella stima e prezzo che conviene, e ringraziando molto sua Sria. vicissim gra-
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titudinis ergo con perpetua memoria di beneficio così segnalato
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Sig.r Alfonso. In fede di che hanno sottoscritta la presente di propria mano il M.to R. P. Vicario Gnle[1] d.a Comp.a[2] di Giesù e il R. P. Rettore del Coll.o[3] Romano e sigillata con li loro sigilli, questo di 13 novembre dell'anno 1651. Io Gosuino Nikel Vicario Gen d. comp.a. di Giesù, accetto la Donazione Sopradetta e ratifico la presente scrittura, e prometto di fare osservare quanto in questa si contiene quanto per me
 
Sig.r Alfonso. In fede di che hanno sottoscritta la presente di propria mano il M.to R. P. Vicario Gnle[1] d.a Comp.a[2] di Giesù e il R. P. Rettore del Coll.o[3] Romano e sigillata con li loro sigilli, questo di 13 novembre dell'anno 1651. Io Gosuino Nikel Vicario Gen d. comp.a. di Giesù, accetto la Donazione Sopradetta e ratifico la presente scrittura, e prometto di fare osservare quanto in questa si contiene quanto per me

Revision as of 08:40, 5 April 2017

Bonanni, Filippo. 'Notizie circa la Galleria del Collegio Romano'. (1709 ca.).

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Title Historia circa la Galleria del Collegio Romano
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Year ca.1709
Language(s) lat
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Notizie circa la Galleria del Collegio Romano

Viveva nell'anno 1650 nel Campidoglio Romano il signor Alfonso Donnino, cittadino di Toscanella e segretario del Popolo Romano, e perché era amante delle scienze, desiderò che dopo la sua morte si consegnasse una raccolta di cose erudite da lui fatta al fine di ornarne una nobile Galleria; che perciò risolve di lasciarla al Collegio Romano, persuaso che in una casa religiosa, in cui si faceva professione di attendere alle lettere, si sarebbe fedelmente adempita la sua volontà, che perciò dopo il suo testamento aggiunse un codicillo il 12 di novembre del 1651 nella cui copia autentica presa dagli atti di Amico Abinante Notaro Capitolino è registrato come segue. In Dei nomine Amen. Fidem facio per presentes ego Cur. Capit. Not. publicus infrascriptus qualiter in Codicillis conditis a D. Alphonso Donnini de Toscanella in Actis meis § rogatus sub die 12 novemb. 1651, in quibus codicillis inter alia disposuit ut infra. Item esso Signor Alfonso codicillante asserendo per sua diligenza e soddisfazione avere radunato insieme molte cose curiose e di prezzo a fine di costituire e ornare una Galleria, e desiderando sommamente, che restino sempre unitamente in qualche luogo particolare a ciò possano essere godute, per tanto ha risoluto lasciarle conforme le ha lasciate e lascia al Venerabile Collegio Romano della Compagnia di Gesù, il che dichiara tanto più volentieri fare, tanto che non solamente avrà il fine da lui desiderato, ma ancora ritrovandosi in questa università molti religiosi e dotti Padri, i quali potranno aiutare i loro studi con queste sue fatiche, et esso Signor Codicillante ancora potrà con esse in qualche maniera concorrere al pubblico Beneficio, le quali cose costituiscono e ornano la Galleria, asserisce essere statue, mascheroni, idoli, quadri armi, pitture, tavole di marmo e di altra materia preziosa vasi di vetro e cristallo, strumenti musicali, piatti dipinti diverse sorti di pietre e frammenti di antichità, e ogni altra cosa destinata per servizio di detta Galleria, volendo che seguita la sua morte li Padri del detto Collegio di loro propria autorità, etiam non de manu haeredis possano pigliare e portare via tutte le suddette robe ad uso di Galleria con farne però dichiarazione e quietanza per mano di me notario, e il tutto possano impiegare come parrà e piacerà ai suddetti Padri con farne qualche memoria, conforme piacerà loro, e solito farsi ai loro Benefattori, pregando con ogni efficacia il Reverendissimo Padre Generale della Compagnia di Gesù e il molto Reverendo Padre Rettore del Collegio Romano che vogliono gradire il suo buon affetto accettando questa sua disposizione, sperando esso Signor Codicillante che la Gratitudine che detti Padri hanno mostrata verso altri di loro

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Benefattori siano cortesemente per esercitare verso di esso Signor Codicillante, tenendo memoria di lui nelli loro Santissimi Sacrificij e orazioni tanto più per havere disposto nel sudetto suo testamento di essere seppellito nella nuova chiesa di Sant'Ignatio contigua al detto Collegio Romano, conforme al suddetto suo testamento, volendo però che detti Padri a loro spese facciano porre nel suo sepolcro una lapide di marmo con la seguente inscrizione così. Alphonsus Donninus civis Tuscanensis hic resurectionem carnis expectat. Et haec inter cetera et alias latius prout in dictis codicillis et actis meis et ad quæ § et in quorum fidem et dati hac die 10 9.bris [2] 1701. Ego Amicus Abinantes civis Romanus publ. apostolica Aucto ritate Caus. Cur. Cap. Not. et in officio D. Joannis Abinantis[3] succes sor, qui de præmissis rogatus ideo præsens Codicillum subscripsi en[4] pub.[5] Reg. in fid. § loco Sigilli + Fu questo con cortese Legato accettato dal P. Gosvino Nikel allora Vicario Gnle d.a Comp.a e diede la cura al P. Atanasio Kircher il quale in quel tempo dimorava in Collegio Romano come apparisce nel Catalogo delli soggetti di esso, in cui scribebat imprimenda che perciò fece trasportare dopo la morte del Testatore il tutto al sud.o Collegio e ne fece quietanza agli eredi del Defunto Benefattore siccome il P. Generale a di 13 9.bre dell'anno med.o sottoscrisse l' accetazione, e parimente il P. Fabio Albergati in tal tempo Rettore nel Collegio Romano promettendo l'uno e l'altro di adempire la volontà del Defunto, con applicargli una messa quotidiana per petua in segno di gratitudine. Tutto ciò apparisce negli Atti del med.o Abinante, donde si è cavata copia autentica di quanto accadde, e vi sta registrato come qui si aggiunge. In nomine D.ni Amen Presente publico instrumento ubique pareat evidenter et sit notum quod anno ab eiusdem D.N. Jesu Christi salutifera na tivitate millesimo sexcentesimo quinquagesimo primo indict. 4.a die vero decimaseptima novembris Pontificatus autem in eodem X.po Patris et D. N. Innocentij Divina Providentia Papæ Decimi anno eius octavo admodum R. P. Athanasius Kircher Soc. Jesu vice et nomine R.mi P. Rectoris Ven. Coll. Rom. Legatarij b. m. Alphonsi Donnini, pro quo R. P. Rectore de voto promisit libere § et non quid § alias § declaravit et confessus fuit habuisse et recepisse et ad dictum Collegium asportari fecisse etiam cum Assistentia Ill.mi D. Bartholomei

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Capranice conservatoris et per Illustrissimis et eccellentissimi Domini Antonij Valerij Procuratoris Fiscalis CC. omnia et singula bona res et alia destinata et constituentia Galleriam et alia Ven. Collegio relicta demptis rebus relictis D. Flavia Scordana informa Codicillorum D. B. M. D. Alphonsi § per me § rogato in huius ven § ad quos § de quibus § per pachim § omnique § et licet dichem Collegium en forma codicillorum ad nihil teneatur, nihilominus gratitudinis ergo asseruit R. P. Generalem et P. Rectorem exhibuisse celebrari facere unam missam quotidianam pro anima dicti quondam Alphonsi prout ex schedula quam mihi consignavit tenoris inferius registrandi, et ibidem presente dicta D. Flavia Scordana Romana filia quondam Mariani Senensis per me §. declaravit se recepisse, et penes se extare omnia bona sibi relicta, et de eis § omni § et sic tactis pecture et scripturis respective iuvarunt § super quibus omnibus et singulis pre missis petitum fuit a me Notario pubblico ut unum vel plura, seu instrumenta conficerem atque haderem prout opus fuerit, et requisitus ero. Actum Roma in aedibus Illrum DD Urbis conservatorum ibidem presentibus et audientibus Illis D. Dom.co Roncada fil. quam. Ioannis, et D. Bernardino fil. quem. Antonij Beranchij festibus ad predicta omnia vocatis, habitis specialiter atque Tenor supradicta schedula est prout sequitur, videlicet. In § essendosi compiacciuto il molto Illre Sr. Alfonso Donnino per il suo singolare affetto verso la Compa. di Giesù e desiderio del ben pubblico con promuovere lo studio delle lettere et erudizioni fisiche et di donare al Collegio Romano della Compa. di Giesù una sua ricchissima Galleria, il molto R.do P. Vicario Gnle della Compa. di Giesù, come anche il P. Rettore di detto Collegio Romano accettano tal dono con quella stima e prezzo che conviene, e ringraziando molto sua Sria. vicissim gra- titudinis ergo con perpetua memoria di beneficio così segnalato offeriscono e promettono al Do. Sr Alfonso di far dire una messa perpetua il giorno tanto in vita, quanto per l'anima di sua Signoria, quando la maestà divina si compiacerà chiamarla da questa vita e si cominciarà ad effettuare, quanto in questa si promette in quelli istesso tempo, nel quale il Collegio Romano dla Compa. di Giesù ne pigliarà il pacifico possesso, e anche promettono li suddetti Padri di dare al detto Sr. Alfonso gratis, et amoris ergo una sepoltura da seppellirsi il suo corpo nella Chiesa nuova che si fa di S. Ignazio in luogo recipiente e lasciarvi mettere la pietra di marmo con l'inscrizzione, che parerà a detto

Sig.r Alfonso. In fede di che hanno sottoscritta la presente di propria mano il M.to R. P. Vicario Gnle[1] d.a Comp.a[2] di Giesù e il R. P. Rettore del Coll.o[3] Romano e sigillata con li loro sigilli, questo di 13 novembre dell'anno 1651. Io Gosuino Nikel Vicario Gen d. comp.a. di Giesù, accetto la Donazione Sopradetta e ratifico la presente scrittura, e prometto di fare osservare quanto in questa si contiene quanto per me quanto per li futuri Generali, e ho sottoscritto di mano propria, e col sigillo del mio offizio. Fabio Albergati Rettore del Collegio Romano d. Comp.a di Giesu et. loco sigillo + sigillorum Ego Antonius Abinantes civis Romanus publicus apostolica authoritate causarum Curia Capit. Not. et in officio quem D. So: Fran- cisci Abinantis successior de praemissis rogatus, ideo presens instrumentum subscripsi et pubblicavi et. Si deve qui notare che il tenore d. promessa fatta dal P. Vicario fu concepito e accordato con il sigr. Domnini prima ch'egli morisse e dopo la morte fu stipulata la quietanza delle cose lasciate. Fatto l'acquisto di essa, ne fu data la cura al P. Athanasio Kircher e assegnata la parte del corridore contiguo alla libreria verso la chiesa non finita di fabricare, e in esso lungo palmi 94 fu dal medesimo disposta, e vi si fece un Cancello, che proibiva l'accesso libero, ma solamente vi si potevano introdurre di quando in quando tanto i Domestici quanto gli Esterni, alli quali cominciò ad essere noto tale acquisto, e godevano poterlo vedere. Nel progresso del tempo il P. Kircher soggetto noto per la sua erudizione e per li volumi da lui publicati con la stampa era vi- sitato dalli Forestieri, quali dalle parti oltramontane e Italiane venivano a Roma, i quali introdotti nel recinto ove si conservavano le cose lasciate dal Donnini, vi trovavano molte cose dal med.o Pre[4] aggiunte, particolarmente machine Idrauliche, e esperien-ze spettanti alla virtù magnetica, che con diletto non ordinario erano da tutti vedute. Crebbe sempre piu il concorso e particolar-mente per un saggio datone in 18 fogli publicati con la stampa in Amsterdam sotto nome di Giorgio de Sepibus con questo titolo. Romani Colegii musaeum celeberrimum cuius magnum antiquiaria rei, statuarum, imaginum picturarumque partem ex legato Alphonsi Donnini S.P.Q.R. a secretis munifica liberalitate relictam P. Athanasius Kircherius Soc. Iesu novis et raris inventis Locupletatam complurium Princi- pum curiosis donariis magno rerum apparatu instruxit.=== 3v ===

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