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Anche il Museo Kircheriano fu confiscato, ma molti dei libri e dei manoscritti che ne facevano parte erano già stati trasferiti alla biblioteca del Collegio Romano. Alcuni dei manufatti del suo museo sono attualmente conservati al Museo Etnografico Pigorini, all'EUR. Alcune parti della biblioteca originale del Collegio Romano, comunque, sono riuscite a sfuggire alla confisca in diversi modi.<lb/>
 
Anche il Museo Kircheriano fu confiscato, ma molti dei libri e dei manoscritti che ne facevano parte erano già stati trasferiti alla biblioteca del Collegio Romano. Alcuni dei manufatti del suo museo sono attualmente conservati al Museo Etnografico Pigorini, all'EUR. Alcune parti della biblioteca originale del Collegio Romano, comunque, sono riuscite a sfuggire alla confisca in diversi modi.<lb/>
 
Don Alessandro di Torlonia, amico personale di P. Beckx, aiutò i Gesuiti mettendo a loro disposizione il suo palazzo a Castel Gandolfo (Villa Torlonia), dove essi poterono continuare le attività del noviziato di S. Andrea. Le attività universitarie si spostarono al già menzionato Collegio Germanico, nel Palazzo Gabrielli-Borromeo, e venne adottato il nome di Pontificia Università Gregoriana del Collegio Romano. P. Beckx si trasferì a Fiesole, dove fu stabilita la nuova Curia, inclusa la sezione moderna (ossia post 1824) dell'Archivio della Società. </p>
 
Don Alessandro di Torlonia, amico personale di P. Beckx, aiutò i Gesuiti mettendo a loro disposizione il suo palazzo a Castel Gandolfo (Villa Torlonia), dove essi poterono continuare le attività del noviziato di S. Andrea. Le attività universitarie si spostarono al già menzionato Collegio Germanico, nel Palazzo Gabrielli-Borromeo, e venne adottato il nome di Pontificia Università Gregoriana del Collegio Romano. P. Beckx si trasferì a Fiesole, dove fu stabilita la nuova Curia, inclusa la sezione moderna (ossia post 1824) dell'Archivio della Società. </p>
<p>Molte delle collezioni librarie e manoscritte dei Gesuiti furono cedute o vendute nei primi anni del 20° secolo. Per quanto riguarda le collezioni che includevano il ms. Voynich, un ricerca recente di F. Potenza ha finalmente chiarito questo mistero. Un catalogo manoscritto, le cui copie sono oggi conservate in APUG e negli archivi della BAV, fa riferimento ad una vendita di manoscritti al Vaticano che include sia i titoli del catalogo redatto da Ruysschaert, sia i manufatti acquisiti da Voynich. Una corrispondenza fra i Gesuiti, il prefetto della BAV Franz Ehrle S.J., Papa Pio X e il suo segretario dimostra che questi manoscritti erano conservati a Villa Torlonia di Castel Gandolfo, e che la vendita al Vaticano venne conclusa nel luglio 1912. Voynich aveva già acquistato i suoi manoscritti poche settimane o mesi prima. La transazione fu portata avanti in totale segretezza, come più volte affermato nella relativa corrispondenza. <lb/>
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<p>Molte delle collezioni librarie e manoscritte dei Gesuiti furono cedute o vendute nei primi anni del 20° secolo. Per quanto riguarda le collezioni che includevano il ms. Voynich, un ricerca recente di F. Potenza ha finalmente chiarito questo mistero. Un catalogo manoscritto, le cui copie sono oggi conservate in APUG e negli archivi della BAV, fa riferimento ad una vendita di manoscritti al Vaticano che include sia i titoli del catalogo redatto da Ruysschaert, sia i manufatti acquisiti da Voynich. Una corrispondenza fra i Gesuiti, il prefetto della BAV Franz Ehrle S.J., Papa Pio X e il suo segretario dimostra che questi manoscritti erano conservati a Villa Torlonia di Castel Gandolfo, e che la vendita al Vaticano venne conclusa nel luglio 1912<ref>La vendita di manoscritti del</ref>. Voynich aveva già acquistato i suoi manoscritti poche settimane o mesi prima. La transazione fu portata avanti in totale segretezza, come più volte affermato nella relativa corrispondenza. <lb/>
 
Da una lettera conservata alla Beinecke Library, sappiamo che nel giugno 1911 una collezione di libri dei gesuiti fu offerta in vendita da P. Pometta S.J. a W. Voynich, a Padova. L'allegato che elencava la consistenza dei manufatti in vendita è andata perduta e non possiamo sapere se la vendita è stata effettivamente conclusa </p>
 
Da una lettera conservata alla Beinecke Library, sappiamo che nel giugno 1911 una collezione di libri dei gesuiti fu offerta in vendita da P. Pometta S.J. a W. Voynich, a Padova. L'allegato che elencava la consistenza dei manufatti in vendita è andata perduta e non possiamo sapere se la vendita è stata effettivamente conclusa </p>
  

Revision as of 09:35, 7 March 2025

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