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Latest revision as of 17:07, 19 October 2024

Name(s) Juan de Ávila
Title Memorial segundo al Concilio di Trento. Causa y remedios de las herejías
Place of printing
Printer
Year 1561
Language(s) spa
Bibliographic level Manuscript
Cited name(s)
Catalogue description
Modern edition
Cited in
Digitization
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Transcription Yes
Transcription page Index:FC_1334.djvu
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Memorial segundo al Concilio di Trento. Causa y remedios de las herejías

All'interno dei Monumenta Concilii Tridentini, ci sono due copie manoscritte del secondo memoriale Juan de Ávila, coeve al suo autore. Una di queste è il codice APUG 712, edita per la prima volta da Camilo María Abad in Miscelanea Comillas nel 1945. Qui si presenta la trascrizione integrale del codice FC 1334 a carico di Lucia Feverati. Questo manoscritto, insieme ad APUG 712, è stato utilizzato nell'edizione delle opere complete di Juan de Ávila realizzata dalla Biblioteca degli Autori Cristiani (1971)[1] anche se non è stata fatta alcuna recensione di questo esemplare.

Juan de Ávila, Obras completas. Nueva edición crítica (Madrid, Biblioteca de autores cristianos, 2001 - BAC Maior), vol. II pp. 521-619.

Criteri metodologici per la trascrizione paleografica

Nello scioglimento delle abbreviazioni ci si è mantenuti fedeli alle parole e alle forme lessicali-grammaticali del documento, non correggendo il testo secondo lo standard del latino classico.
In caso di scriptio continua è stato effettuato lo stacco, mentre in caso di parole spezzate è stata trascritta la parola intera unita.
L’interpunzione originaria è stata mantenuta per facilitare la comprensione della scrittura logica originaria del testo.
Il passaggio al rigo successivo è stato riportato come nel manoscritto, tranne quando l'andare a capo spezza la parola: in questo caso la trascrizione va a capo dopo il vocabolo, lasciandolo intatto.
L’uso antico delle lettere maiuscole è stato mantenuto.
La lettera v (che indica u e v) è stata resa secondo il valore fonetico moderno.
La lettera j è stata mantenuta, senza renderla con la i.
La i finale allungata è resa come i.
La y rimane tale, anche se si trova in finale di parola.
La ę è resa come abbreviazione del dittongo ae.
La ç e la ñ sono state mantenute.