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Revision as of 14:54, 16 June 2021
Nell'ozio suburbano ho messo insieme tutte le osservazioni fatte a Bologna nell'anno
scorso per la rettificazione del circolo meridiano. Nel determinare lo zero o principio
di numerazione mi esprimo in questo modo
"Posti i quattro zeri di noni a 0°, 90°, 180° e 270° del circolo graduato,
per costruzione dell'artefice, l'asse ottico del telescopio deve essere esattamente
diretto ai due punti opposti del cielo stellato zenit e nadir.
Ciò difficilmente si verifica, l'errore però suole essere ben piccolo,
ma fa d'uopo determinarlo. Lasciando qualunque metodo meccanico
di livelli, di fili a piombo, di orizonti [i.e. orizzonti] artificiali, metodi che, attesa
la ristretezza del tempo, non poteva adoperare, usai di due metodi
che insegna la scienza e che brevemente vado ad esporre. Il primo è
delle stelle zenittali [zenitali], l'altro delle circumpolari. Ambedue suppongono ben
fissata la latitudine del luogo: uno però è indipendente dalla rifrazione,
l'altro nò
La fissa che cculmina per Bologna è l'α del Cigno: la sua distanza meridiana
è di 0°.15'. 31". 0: la rifrazione a questa distanza è nulla o quasi
nulla: le posizioni apparenti di questa fissa sono esattamente determinate.
Ciò posto, di cacoli precedentemente la declinazione apparente della stella
culminante, e col mezzo della latitudine si determini la distanza zenittale [i.e. zenitale]
apparente pel giorno della osservazione: si pongano i quattro noni, come
si è detto, e si fissi orizontalmente il piccolo livello dell'alidada: si
osservi la fissa nel suo passaggio al meridiano. Se la distanza zenittale [i.e. zenitale]
osservata corretta anche dalla piccola rifrazione combina esattamente
colla calcolata, l'errore di numerazione sarà nullo. La piccola differenza
che si trova fra la distanza osservata e calcolata darà l'errore