Difference between revisions of "Jesuit Drama Works Form"
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Questo sforzo si rende necessario a fronte di descrizioni spesso lacunose che riportano solo alcune delle opere presenti e spesso senza identificarne l'autore. In queste misere descrizioni dove talvolta si arriva a liquidare le opere come “drammi senza importanza” ([https://manus.iccu.sbn.it//opac_viewImmaginiCatalogo.php?ID=224148 Cfr. APUG 1293, scheda Catalogo topografico]) emerge chiaramente come anche in uno strumento apparentemente neutro come il catalogo sia fortemente presente il giudizio soggettivo del compilatore che sceglie quali informazioni siano degne di nota e di approfondimento e quali no. Per capire come l'attribuzione di interesse possa aver compromesso la stessa sopravvivenza dei manoscritti basterà citare la denuncia del 21 dicembre 1877 del bibliotecario Bartolomeo Podestà ‘’Oggetti trovati in un ripostiglio annesso ai locali della Biblioteca Vittorio Emanuele’’: | Questo sforzo si rende necessario a fronte di descrizioni spesso lacunose che riportano solo alcune delle opere presenti e spesso senza identificarne l'autore. In queste misere descrizioni dove talvolta si arriva a liquidare le opere come “drammi senza importanza” ([https://manus.iccu.sbn.it//opac_viewImmaginiCatalogo.php?ID=224148 Cfr. APUG 1293, scheda Catalogo topografico]) emerge chiaramente come anche in uno strumento apparentemente neutro come il catalogo sia fortemente presente il giudizio soggettivo del compilatore che sceglie quali informazioni siano degne di nota e di approfondimento e quali no. Per capire come l'attribuzione di interesse possa aver compromesso la stessa sopravvivenza dei manoscritti basterà citare la denuncia del 21 dicembre 1877 del bibliotecario Bartolomeo Podestà ‘’Oggetti trovati in un ripostiglio annesso ai locali della Biblioteca Vittorio Emanuele’’: | ||
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Revision as of 09:56, 21 October 2020
Il censimento
La realizzazione di un censimento parte dall'esigenza di costituire uno strumento in progress per individuare i manoscritti teatrali prodotti in ambito gesuitico e oggi conservati nei fondi gesuitici di biblioteche e archivi italiani a partire dal patrimonio conservato in APUG. Teste ad lataere (bibliografia). Il progetto prevede, per la prima volta, di eseguire la verifica direttamente sui codici conservati senza affidarsi alle sole descrizioni negli inventari e nei cataloghi.
Questo sforzo si rende necessario a fronte di descrizioni spesso lacunose che riportano solo alcune delle opere presenti e spesso senza identificarne l'autore. In queste misere descrizioni dove talvolta si arriva a liquidare le opere come “drammi senza importanza” (Cfr. APUG 1293, scheda Catalogo topografico) emerge chiaramente come anche in uno strumento apparentemente neutro come il catalogo sia fortemente presente il giudizio soggettivo del compilatore che sceglie quali informazioni siano degne di nota e di approfondimento e quali no. Per capire come l'attribuzione di interesse possa aver compromesso la stessa sopravvivenza dei manoscritti basterà citare la denuncia del 21 dicembre 1877 del bibliotecario Bartolomeo Podestà ‘’Oggetti trovati in un ripostiglio annesso ai locali della Biblioteca Vittorio Emanuele’’:
Tuttochè molti degli oggetti siano a ritenersi, come abbiamo veduto, pregevolissimi, altri ve ne sono che non si potrebbe spiegare perché fossero nascosti, se non forse per la fretta o per turbamento d’animo con cui fu condotta l’operazione. A mo’ d’esempio furono sottratti alcuni volumi dalla collezione degli Aldi, lasciandovi poi al posto altri di minor importanza; non si pensò a nascondere volumi e opuscoli di un valore incontestabile bibliografico, quando si fece di manoscritti e di carte inconcludenti.
Contestualmente alla ricerca in situ si scandaglieranno i cataloghi degli enti che, per complesse vicende storiche, conservano oggi manoscritti gesuitici con particolare attenzione ai manoscritti del Fondo gesuitico della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma [1] che facevano parte del fondo originario del Collegio Romano sino al 1873.
La metodologia
In seguito alla ricognizione dei documenti presenti in MANUS on line viene creata una pagina per ogni opera teatrale identificata, nella quale sono presenti:
- nel caso di opera edita il riferimento all'editio princeps con il link alla descrizione dell'OPAC SBN. Oltre alla descrizione della risorsa è possibile scorrere l'elenco delle biblioteche italiane che conservano l'edizione visualizzando, ove previsto, la digitalizzazione della stessa.
- l'elenco dei manoscritti conservati in APUG, nella Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e nelle sedi italiane che conservano fondi di provenienza gesuitica censiti in MANUS.
- la bibliografia specifica sull'opera.
Descrizione fisica: la materialità delle opere
Dai primi riscontri effettuati durante il censimento si rileva come, generalmente, le opere costituite di poche carte o fascicoli si presentino assemblate con altri manoscritti in una legatura posteriore alla composizione dei codici. I testi cuciti in queste legature sono di autori diversi e coprono un ampio arco cronologico costituendo di fatto miscellanee fattizie, pur riconoscendo l’intento del raccoglitore di comporre corpus tematicamente affini.