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mancava a ricordarle perfetta vita, e a restituirla in tutte al primiero
suo stato, e ch'era pure clementissimo intendimento,
per quando ne avesse giudicato il tempo opportuno, del
preceduto Sommo Pontefice, veniva dal Signore riserbato
alla (?) sapienza, benignità, e munificenza di Leone XII
gloriosamente regnante. Succeduto a quello come
nella Dignità Suprema di Vicario di Gesù Cristo, (?) nella
Paterna clemenza verso la Compagnia di Gesù, appena
sul Pontefice trono Egli (?), che tra i tanti importantissimi
obbietivi di Religione, e di Stato, ond'era (?) comun
bene occupata la grandezza della sua mente, e l'ampitudine
del suo Cuore, si degnò, e di abbassare da tanta altezza
uno sguardo alla sua ossequiosissima, e obbedientissima
ancella, la Compagnia di Gesù, e di voler, ch'Ella fosse
nella Città, ch'è il Capo, e la Reggia della sua spirituale
temporal monarchia, in tutta affatto l'antica pienezza
de' Santi di Lei Ministeri, e perciò anche in questo i importante,
e (?) dell'educazione pubblica, onorevolmente
ristabilita. La Compagnia Compresa dalla più viva,
ed ossequiosa riconoscenza per questo favore amplissimo,
e penetrante dalla cognizion del grande obbligo, di che la
grava la fiducia, che in Lei ripone il suo Augustissimo Signore,
e Padre, nell'atto, che prostrata a suoi Beatissimi
Piedi, gliene rende le grazie, che per lei si posson