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Protettore e sono stati riprovati per mortificarli almeno con quest'esclusione <lb/>
sibene erano meritevoli d'assai maggior mortificatione. <lb/>
Ventiquattro furono quelli che il Cardinale giudicò doversi escluder per sempre <lb/>
fra questi il primo fu Francesco Castracani che era il più antico e già partito di Roma. <lb/>
Gl'altri furono Massimiliano et Ermes Stampa fratelli Carnali, Antonio e <lb/>
Sebastiano Ghislieri fratelli, Franco e Carlo Cesarij fratelli, Bartolomeo, <lb/>
Camillo, e Nicola Pallavicini. Alberto Antinori, Carlo Grimaldi, Francesco Maria Brignoli, <lb/>
Hippolito Pratonero, Luigi Alboniti, Pompeo Eugenij, <lb/>
Francesco Colonna, Silvestro Bernotti, Ulisse Caleffi, Giovanni Battista Casame, <lb/>
Gianfranco Amici, Giulio Antici, Domenico Tizzano, Giovan Paolo <unclear>Ca--</unclear> <lb/>
Si bene la maggior parte di questi, e quasi tutti fecero fare molt'instanze <lb/>
per il ritorno molti dal vedere la mutazione del Superiore che stimavano <lb/>
che li potessero <unclear>---</unclear> e non di meno di tutti il numero di 24 nominati tre <lb/>
solamente si trovarono esser stati ammessi, e questi furono Franco Colonna, <lb/>
Domenico Tizzani e Giovan Paolo Casata quali anco furono ricevuti <lb/>
per pochi giorni doppo li quali partirono da per se stessi. Vedendosi dunque <lb/>
molti esclusi pensarono alcuni di fermarsi nel Collegio Clementino <lb/>
mossi più <unclear>---</unclear> per dare sodisfazione alli loro Parenti che per buona voglia <lb/>
c'havessero di volersi accomodare alla buona disciplina e non che <unclear>vive</unclear> <lb/>
quel collegio molto ben governato, però non havendo loro animo di vivere <unclear>---</unclear> <lb/>
Caramente per poco spazio di tempo di vivere si fermarono nel detto Collegio nel quale ben presto<lb/>
si scoprirono degli d'esserne esclusi e cacciati si come quei buoni <lb/>
padri Somaschi furono necessitatati a fare licenziandone alcuni contro la <lb/>
loro voglia, et altri furono permessi ad uscire volontariamente il che si <lb/>
mossero a fare li detti padri quando contaminarono li buoni che si trovavano in detto <lb/>
collegio provando per esperienza d'haver accresciuto il numero di collegiali <lb/>
ma di non aver acquistato ne accresciuto l'allegrezza