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Ill.mo et Rev.mo Sig.r mio e padrone col.mo
Essendo stato sempre solito da tempo immemorabile che l'essequie e pompe funerali, che si fanno da questa città di Lecce per la morte dei Re ò Regine padroni di questo regno, si celebrino in questa mia chiesa cathedrale e non in altra, come conviene, hora non sò per qual capriccio mosso questo Sindico, come poco mio amorevole e di questa mia chiesa, habbia fatta conclusione con altri del Reggimento, che queste per la morte di Filippo 3 di fel.me. si facciano nella chiesa qui dei padri Teatini, i quali non hanno perciò mancato, per quel che intendo, di farne ogni prattica; Vengo à darne parte à V.S. Ill.ma, acciò mi favorisca dirne una parola in cotesta congregatione de sacri riti, per rimediare, come più le parrà espediente, che questa mia chiesa cathedrale et io insieme non riceviamo questo pregiuditio et aggravio, poi che son sicuro che in tutto questo regno dette essequie si faranno nelle chiesa cathedrali et non in altre, e ne resterò obligatissimo à V.S. Ill.ma, alla quale con ogni humiltà bacio le mani. Da Lecce alli 26 di maggio 1621.
Di V.S. Ill.ma e Rev.ma
Humil.mo et affet.mo Servitore
Il Vescovo di Lecce.
Al Ill.mo Sig.r Card.le Bellarmino.
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Si risponda che ho fatto sapere alla S. congregatione de Riti quanto lei mi scrive intorno all'ossequio fatte alla M.tà del Re defunto. Ma la Congregatione non ha fatto molto caso di questo fatto; ma solo ha detto che la chiesa cathedrale haveria fatto bene di celebrare lei ancora le solenni ossequio per il Re morto.