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Ill.mo e Rev.mo Sig.re e P'ron mio sempre col.mo
Scusi V.S. Ill.ma e Rev.ma l'audacia mia, mossa da desiderio di sapere. Poiche, havendo noi qui in Fiorenza nel nostro monasterio, detto degl'Angeli, da molti anni in qua una dichiaratione manuscritta sopra la Regola del Padre San Benedetto, attribuita a un Remigio Vescovo nel principio e nel fine di tal dichiaratione, portata qui dal Padre Ambrogio gia General nostro; io hora in nome di tutti questi monaci, supplico lei a degnarsi accennare, se forse tal'opera fusse fra quelle de quali ella lib. de Scriptoribus ecclesiasticis pag. 164 de Remigio Antisiodirensi dice: Scripsit de aliis multis argumentis, quae, utrum extent, ignoro. Di qual'informatione essa n'acquistarebbe titolo appresso la nostra Religione di benefattore, e merito appresso Dio, potendo facilmente succedere che noi mandiamo in luce detta opera, quando n'habbiam questa maggior certezza dell'autor suo. Con che fine, a lei all'incontro ardisco offerirmi prontissimo per sua servitù, essendo io quello che fui scritto assistente alle conclusioni, da Fiorenza ultimamente dedicateli dal Padre Don Placido Nomi Celestino. Degl'Angeli il di 24 di Maggio 1621.
Di V.S. Ill.ma e Rev.ma
Divotiss.o servitore Don Vittorino, monaco Camaldolese.
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All'Ill.mo e Rev.mo Sig.r e Pròn mio sempre Col.mo il Sig.r
Cardinal Bellarminio
Roma
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(Minute de réponse) Si risponda che Remigio Antisioddrense non era vescovo, ma si bene huomo molto celebre per dottrina, onde non puo essere che sia quello che scrisse sopra la Regula di Santo Benedetto, il quale era Vescovo.