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Ill.mo et R.mo Sig.r mio padrone col.mo
Mi rallegro sommamente d'intendere che V.S. Ill.ma godi buona salute e che N.S. differisca molto alla sua prudenza nelli negotii oc correnti del pontificato, dal che non può risultare se non gran beneficio publico e privato. Così piaccia à Dio benedetto (sicome ne lo supplico) di conservare lungamente S. B.ne e V.S. Ill.ma per maggiore essaltatione della sua Chiesa e quiete universale.
Io all'arrivo mio in queste parti trovai le cose in malissimo stato; hora per gratia di Dio restano assai ben composte, havendo riformato questo tribunale et agiustato molte differenze che verte vano fra religiosi e religiose, onde ne risultava scandalo grandissimo. Io andarò continuando in fare opere degne di ministro apostolico, se mi sarà concesso di perseverare in questo carico il mio triennio, non mettendo ne anco conto à questi popoli, che stanno nell'ultime parti d'Europa et in paesi dove capitano ogni sorte di gente, che quando il Collettore hà cominciato à informarsi dalli bisogni loro, appreso il parlare e s'hà acquistata la benevolenza, sia subito rimosso senza alcuna occasione, ma solo per sodisfare all'importunità delli concorrenti, i quali si danno à intendere che questo ufficio apporti grandissima utilità; mà s'ingannano, perche chi vuole esser huomo da bene e di timorata conscienza, appena può vivere, non che mantener il carico con decoro, se Sua Santità non allarga la mano della sua liberalità, come V.S. Ill.ma si può informare dalli nostri padri della Compagnia. Supplico humilmente V.S. Ill.ma à degnarsi di favorirmi della sua protettione appresso Sua Beatitudine, con assicurarla che può ben mandar quà persona di maggior valore di me, mà non già cha sia per servirla con più integrità e fede di quello farò io.
La giurisdittione ecclesiastica hà de bisogno d'aiuto; ma non deve esser'ordinatio. Io la difenderò sempre con tutte le forze mie
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