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Ser.mo Sig.re mio oss.mo
V.A. S.ma che per sua benignità conserva memoria dell'osservanza mia verso la persona sua, me ne dà anche segno con l'humanissima sua lettera annuntiandomi la buona Pasqua. Di tanto favore ne rendo à V.A.S. infinite gratie, et supplicandola à credere che di cuore gli riprego per tutto il corso di sua vita felicità, la supplico anche de suoi comandamenti, et humilmente gli faccio riverenza. Di Roma li 14 Aprile 1621.
Di V.A. S.ma
Aff.mo servitore
Il Card.le Bellarmino.
Ser.mo S.r Duca di Parma.