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Molto Rev.do Padre Maestro. Io non ho risposto prima alla lettera di Sua P.tà molto reverenda, perche volevo potere dargli buona nuova della controversia intorno al libro[1] di Sua Patermità voltato in italiano dal padre Rampino. Hora essendo il negotio finito, gli sapere che si è risoluto che quel libro possa liberamente andare per tutto: et che, se li canonici regulari vorranno rispondere à questo libro, la sacra congregatione lo vederà, et se lo trovi tale che si possa permettere, lo permettere. Di questa resolutione fatta nella congregatione dell'Indice si è dato conto alla Santità di N. Sig.re et gli è piaciuta. Et questo è quanto alla resolutione del libro. Ringrazio poi la P.V. molto reverenda della buona opinione che tiene della persona mia, se bene mi pare che sia molto maggiore di quello che io merito. Ne essendo questa per altro, mi raccomando alle sue sante orationi.
Di Roma li 26 di novembre 1620.
Di V.ra P.tà molto rev.da

Aff.mo come fratello