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Molto Ill. Signore Cugino, Ho haute sodisfattione dal Signor Marcello intorno al privilegio del ristampare il mio libretto de arte bene moriendi: se bene è verissimo, che sono venute molte citationi contra il Brogiotti che ristampa il libro latino, et non potiamo indovinare chi le mandi, perche il canonico Maffei, in nome del quale è cavato il privilegio, afferma di non haverle mandate. Quanto poi al venire il signor Marcello à Roma, lo tengo per buonissimo, et delle stanze in casa mia, ò fuora, starà à sua elettione, perche dal tempo che esso partì, sono sempre state servate, ne date, ne promesse ad altri. Della mia amorevolezza verso di lui, V.S. non dubiti, perche del canto mio durarà fin che io vivo, se bene credo che la mia vita non possa esser longa, essendo io vicino alli ottanta anni, et al solito occupatissimo in negotii publici et molti, et molto fastidiosi. Con questo prego da Dio à V.S. et à tutta la sua casa ogni contento. Di Roma li 31 di Ottobre 1620.
Di V.S. m.to ill.re
Aff.mo per servirla
Il Card.le Bellarmino.
Signor Antonio Cervini
al Vivo.
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Al m.to ill.re Signor Cugino il Signor Antonio Cervini
Al Vivo