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Molto Ill.re signor Cugino, La speranza, che V.S. dice haver'hauta di rivedere il signor Marcello, lo hauta ancora io, et da molte settimane ho scritto à Montepulciano al canonico Maffei, et gli ho mandato le correttioni del libro mio ultimo, che il signor Marcello ha voltato et stampato senza farmelo prima vedere, che gli haveria giovato molto perche è piu difficile voltare un libro da una lingua in un'altra, che comporre libri nuovi. Desideravo di piu sapere da lui, perche causa spesso vengano qua citazioni ad un mercante, che, con licenza del signor Marcello, come qua si dice, ha cominciato à ristampare il mio ultimo libro latino, havendo pagato la metà del privilegio; come il signor Marcello voleva, à ciò il signor Marcello solo potesse stampare, et ristampare il mio libro voltato in vulgare, et il mercante Brogiotti potesse ristamparlo in latino. Et pure questa settimana sono comparse citationi contra il Brogiotti: et pure il mio Mastro di casa testifica che il signor Marcello si è contentato in voce di questo fatto, et il canonico Maffei, che ha prestato il nome di questo contratto, hora si lamenta, che in nome suo venghino le citationi, non essendo lui che le manda. Mi farà gratia V.S. mostrare questa lettera al signor Marcello, et liberarmi di questo fastidio, perche il Brogiotti comperò tutti li miei libretti stampati,per liberarmi di questo fastidio di farli vendere à minuto, per bavere il privilegio di ristamparli in latino: et hora, che li miei libri sono tutti venduti, et esso comincia la nuova stampa latina, secondo il patto: viene molestato da citationi del Maffei: et il Maffei dice non saper niente. Mi perdoni il fastidio, et mi comandi, se posso servirla in qualche cosa. Di Roma li 17 di Ottobre 1620.
Di V.S. molto Ill.re
aff.mo per servirla etc.
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Al molto ill.re Signor Cugino, il Signor Antonio Cervini.
Al Vivo