Page:EBC 1620 09 05 2287.pdf/1

From GATE
This page has been proofread


Molto Ill.re signora sorella, Io della morte del nostro fratello non ho sentito dispiacere nessuno, ma sommo contento, perche dove io dubitavo, che dovesse morire nella frenesia cominciata da tanto tempo, ho inteso che è tornato in se molti giorni avanti, che morisse, et che è morto da vero christiano, con tutti li sacramenti, et con riconoscere, et benedire li figlioli. Havesse piaciuto à Dio, che cosi fusse morta suor Vittoria nostra sorella. Io qua non solo gli ho detto già due messe, et dirò dell'altre: ma anco il P. R.mo Generale della compagnia ha ordinato à tutti li luoghi della compagnia, che sono in Roma, i quali sono in gran numero, che tutti li sacerdoti gli dichino la messa. Hora restiamo noi due solamente di tanta prole di nostro Padre, et secondo la ragione andarò all'altra, vita primo io, et lei sarà l'ultima. Ma questo poco importa, purchè andiamo in buon luogo. Però V.S. si ricordi pregare Iddio per me, non per maggior felicità, et grandezza in questo mondo, ma per una vera contritione, et pentimento de peccati di tutta la vita. Iddio gli dia molta pietà, et divotione in questi pochi giorni che gli avanzano. Di Roma li 5. di Settembre 1620.
Di V.S. molto illustre
fratello aff.mo
Il Card.le Bellarmino.
Signora Camilla Bellarmini.
Montepulciano.
---page break---
Alla molto ill.re Sig.ra Sorella, la Signora Camilla Bellarmini. Montepulciano.