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Molto Reverenda sorella, Ho visto quanto la R.V. mi scrive. Lei ha da sapere, che non è in Roma tal monasterio: ma si bene una casa di fanciulle sperse, le quali si chiamano sperse, perche non hanno padre, ne madre, ma andavano per Roma disperse, et abbandonate, et à cio non capitassero male, furono per charità di alcune buone persone raccolte, et messe in una casa, dove sono insegnate à lavorare, et quando si trova chi voglia dargli la dote, si maritano à contadini del contado di Roma, à ciò lavorino, et non habbiano occasione di far male. Onde havendo quella, che V.R. mi raccomanda, la madre, et non habitando in Roma, ne andando spersa, non può essere riceuta. Sono in numero piu di quattrocento, et se si potessero pigliare di fuora di Roma, sarebbono piu di quattro milia. La R.V. preghi Dio per me. Di Roma li 10 di Luglio 1620.
Di V.R.
Come fratello aff.mo
Il Card.le Bellarmino.
Suor Laura Bellarmini
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Alla R.da Madre, suor Laura Bellarmini nel monasterio di S.to Girolamo
Montepulciano