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Ill.mo e R.mo mio Signore Padrone Colend.mo
Sapra V.S. Ill.ma come mesi sono fù decisa in Rota la causa mia che havevo contro il Soleggio Germanico circa la cura di Lodi vecchio , e per quanto io hebbi supplicato Mons.r Panfilii e con lettere e con l'opera del mio avvocato et agente, per che volesse publicare la decisione seguita per giustitia, et darmene copia, mai hò potuto colpire, ne sò imaginarmi il perche. So che V.S. Ill.ma è uno de protettori di detto Colegio, ma sò anco che protege la giustitia sopra di ogn'altra cosa, che però vengo a supplicarla del favore et opera sua, perche questa benedetta decisione hormai eschi et s'esseguisca, dovendosi per questa strada rimediare a molti disordini quali segui tavano tuttavia. Sò il buon zelo di V.S. Ill.ma e quanto le piaccia il giusto, sò quanto semper mi babbi favorito, che però spero che questa mia confidanza et ricorso non saranno in vano. Bacio a V.S. Ill.ma con riverenza et affetto le sacre mani, e dal Signore le prego ogni consolatione.
Di Lodi li 17 Giugno 1620.
Di V.S. Ill.ma e R.ma
Humilissimo, devotissimo et obligatissimo servitore M. Angelo Vescovo di Lodi.
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Si risponda che sua Signoria R.ma mi stima troppo perfetto, poi che mi raccomanda l'adempimento della sentenza data contra di me à favore di lei. Et veramente se fusse contra di me come persona particulare, mi sforzaria di aiutarla; ma essendo contra di me, come Protettore del collegio germanico, mi pare di fare assai in non lamentar mi del giudice, come non mi sono lamentato. Il procurare che si esseguisca non tocca à me, ma alli suoi procuratori. Ne essendo questa per altro, etc.