Page:EBC 1620 06 13 2253.pdf/1

From GATE
This page has been proofread


Molto Ill.re signora sorella, Io sono hora piu povero di lei, dovendo pagare fra pochi giorni cinquecento scudi per compimento della dote,che si dee à questi Tarugi: et poi anco i debiti del cavalier Vincentio; et le mie entrate sono mancate per diversi accidenti. Potrà V.S. con la vendita de grani, et poi del vino pagare facilmente questi pochi debiti, già che lei ha compro una vigna, che come lei mi scrisse, rende dieci per cento: et oltre di questo ha molti campi, et oliveti, et è sola in casa sua. Io desideravo, che lei si unisse con il suo fratello, al quale saria stata di grande aiuto in questa sua infirmità, che non può vedere huomini, ne anco i figlioli. Ma già che lei ha eletto di star sola, almanco si goda le sue entrate, et non mi domandi piu niente, che assai gl'ho dato in questi vinti anni. Il signore sia con lei, et essa si apparechi à passare all'altra vita, perche la morte alli vechi, et vechie non può esser lontana. Di Roma li 13 di Giugno 1620.
Di V.S.
fratello aff.mo
Il Card. Bellarmino.
---page break---
Alla molto ill.re Sig.ra sorella, la Sig.ra Camilla Bellarmini
Montepulciano