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in le bolle, et V.S. può considerare che in vinti anni, et piu, io non ho potuto dare, se non due benefizii piccoli con molta spesa mia alli Benci; et uno al signor Marcello con spesa sua et due benefitioli à Nicolò. Ne si può aspettare cosa d'importanza per l'avvenire essendo io già di settanta otto anni, pieno di malattie, et nondimeno oppresso dalle fatighe continue. Si che la conclusione è che bisogna contentarsi di poche entrate, et di molte virtù, et lettere à chi vole arrivare à gradi ecclesiastici, alli quali con ragione può aspirare il signor Marcello; et per questa via sono caminati li cardinali di Montepulciano, il card.le S.ta Croce, et il Card.le Ricci, i quali con poca facultà terrena arrivorno à gradi grandi. Lascio di parlar di me, perchè io non ho cercate le dignità, ma le dignità hanno cercato me, ma per la medesima via di dottrina,et opinione di qualche virtù. Si che la conclusione sia, che se il signor Marcello vole arrivare alle dignità, la quali sono accompagnate da richezze, bisogna che accompagni le lettere con le virtù, et farsi ben volere da tutti. V.S. l'essorti à queste due cose seriamente, ciò è alla bontà di vita et alla dottrina piu che mediocre. Ne essendo questa per altro, prego à V.S. et à tutta la sua casa ogni contento. Di Roma li 8 di Maggio 1620
Di V.S. molto Ill.re
Cugino aff.mo per servirla
Il Card.le Bellarmino.
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Al molto ill.re Signor Cugino, il Signor Antonio Cervini
Montepulciano