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speravo che questa dimostratione fatta senza alcuna buona ragione si devesse risolvere da se stessa et per non l'infastidire, ma poi che veggo perseverare con scandalo e occasione di molte chiacchiare, mi e parso debito mio [darne] conto à V.S. Ill.ma assicurandola che dal canto nostro sarà sempre obbedita et alla casa sua saremo sempre veri et affettionati parenti et servitori per le grafie che ci ha fatto da noi tanto piu stimate quanto che le riceviamo per la sua mera liberalità e benignità.
E quanto al ritorno di Marcello, V.S. Ill.ma non si maravigli se tardasse qualche poco di tempo perche quando fusse con sua buona gratta, lo tratterrei un poco per piu rispetti pregando V.S. Ill.ma à favorirmi in tanto di tenerlo in sua buona gratta et nel numero d de suoi servitori et come è tale per sua gratta gli funsero conservate le stanze che già gli ha assegnate et in ultimo supplico V.S. Ill.ma che per amor di Dio [ non voglia credere] cose che contro di me et di miei gli funsero dette, senza prima sentir le nostre ragioni servando come giustissimo giudice un orecchia per me ancora come speto ottenere dalla bontà et benignità di V.S. Ill.ma alla quale in sieme con mia consorte et Sig.ra Maria et figlioli faccendo humilissima riverenza baciamo la veste con pregarle ogni maggiore prosperità et grandezza. Di Montepulciano li 17 di Marzo 1620.