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Ill.mo e Rev.mo Sig.r mio colendissimo
Perche Dio N.S. per beneficio della sua chiesa ancora conserva V.S. Ill.ma e R.ma sapendo di quanto frutto ella sia à suoi fedeli in questo mondo: però anch'io come bisognoso del suo aiuto humilissimamente ricorro alla sua benignità per solutione di un dubio che me si presenta intorno al santissimo Giubileo novamente mandato hora fuora da N.S.
Il dubio è tale Se uno può servirsi della gratia fatta dal Papa in ambidue le settimane di detto Giubileo, di modo che, essendosi confessato il penitente e ricevuta l'assoiutione d'un caso della bolla in Coena Domini, di nuovo intra detto tempo ricadendo nel medesimo caso, avanti che spiri l'altra settimana, possa valersi del favore della bolla; perche alcuni di non bassa conditione tengono di sì per molte ragioni che lascio di dire. Prego dunque V.S. Ill.ma e R.ma à farmi sapere qual sia in questo caso la verità, accio la possa insegnare ad altri ad honore di Sua Div.a Maestà e di V.S. Ill.ma et R.ma, à cui per fine prego da Nro Signore la vera felicità e vita longa per benefitio di tutti.
Di Fabriano li 14 di febraio 1620.
Di V.S. Ill.ma e R.ma
Humilissimo servo
Fr. Andrea d'Assisi Capuccino Predicatore
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(Minute de la réponse de Bell.) Si risponda che à me pare che chi ha preso il giubileo la prima settimana et è stato assoluto da un peccato riservato in bulla in Coena Domini, et poi è ricascato nellistesso peccato, possa nella seconda settimana del giubileo esser di nuovo assoluto. Ma avverta che gli bisogna il vero pentimento o sia dolore del peccato, il quale forse non hebbe la prima settimana, poichè così presto ricascò; perche Iddio non si può ingannare.
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All'Ill.mo e R.mo Sig.re mio colend.mo il etc.