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Ill.mo et Rev.mo Sig.re mio, Sig.r Sig.r Col.mo
Io non voglio con V.S. Ill.ma et ma officiosamente farmi in trodurre da alcuno, perche ella stessa mi fà scorta con la humanità et virtù sue. Et me le darò à conoscere meno arditamente eh'io saprò, per doverla servire da qui innanzi, et perchè, s'io non meriterò la protettione et favor suo, havrò almeno mostrato divotione, invocandola et raccommandandomele. Signor Illustrissimo, io hò speso, posso dire infruttuosamente, tutti i miei anni negli studii; et quando viveva Henrico Quarto re di Francia, quel poco ch'hò saputo, eh'è stato niente, hò communicato à tutti, leggendo in Parigi. Mi sento l'ill.mo Sig.r cardinale Barberini, allhora nuncio à quella corona. Morto Henrico, servii Ridolfo II imperatore; nel qual tempo hò scritto secondo le mie picciole forze gli Annali di Bohemia et gran parte d'Historia Ecclesiastica. Tornato in Italia, venni, due anni sono, con l'illustrissimo Sig.r cardinale Vendramino à baciar'i piedi alla Santità di N.S. Poco dopo, perche hò sempre havuto naturale inclinatione alle cose di chiesa, rinunciati tutti i titoli et tutte le vanità di se colare,mi son contentato del semplice grado di Protonotario, impetratomi dall'ill.mo Sig.r Cardinale di Vicenza. Hora è vacata la chiesa di Corfù, et sono molti della mia patria che la desiderano, alli quali io cedo principalmente in questo, nell'esser'essi più fortunati di me. Supplico V.S. Ill.ma et Rev.ma, che è capo et padre delle lettere, voler difender la parte più debole, che à nostri tempi è la virtù, et me, non perchè io presuma di valer cosa alcuna, ma come affaticato ch'io sono, ricevendo per humilissimo suo servitore, degnarsi, qualunque io mi sia, d'obligarmi co'l proponermi à N.S. Nè le doverà parere audace questa mia riverente confidenza; perchè deriva da una antica dispositione d'animo, che tuttavia conservo, di voler più tosto una sola raccomandatione
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