Page:EBC 1617 01 01 1803.pdf/1

From GATE
This page has been proofread

Ill.mo et Rev.mo Signore padrone mio col.mo.
Con l'ultime del Sig.r Pietro Guidotti hò inteso la morte di monsignor di Tiano, della quale hò preso quel dolore che dall'affettuo sa e divota servitù professo e devo alla persona e casa di V.S. Ill.ma può imaginarsi maggiore. Voler consolare V.S. Ill.ma sarebbe un far torto alla sua molta virtù e prudenza e presumere assai più di quello me si conviene. Basterà ohe condolendomene certifichi V.S. Ill.ma che in amarla e riverirla non cedo a persona veruna. E per fine humilmente me le inchino, pregandole dal cielo lunghissimi e felicissimi anni.
Di Nicotera a p° di gennaro 1617.
Humil.mo et oblig.mo servitore
Carlo vescovo di Comana.
---page break---
Draft reply in Bellarmine's own hand (fol. 154v): Si risponda che gradisco la condoglianza, se bene, come esso dice, non mi era necessaria.
Sono forzato ricordargli il debito che ha con il sacro collegio, perche quest'anno tocca à me l'offitio di camerlengo del collegio de Cardinali, il quale offitio obliga à procurare con ogni diligenza di ricuperare quello che i nuovi vescovi sono obligati pagare. Et Dio perdoni all'agente, perche se mi dicevano la verità della tassa, io haverei procurato di ottener qualche gratia, ma volendo astutamente servirsi della tassa vechia, è stato causa che non si domandasse gratia, et hora non ci è più tempo, ne io la posso doman dare, essendo Camerlengo.