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Beatissimo Padre
Ho visto le due lettere, ohe la S.tà V. ha comandato, che mi fussero mostrate, una delle quali è scritta alla S.tà V. da Celestini usciti da Avignone, et Gentilino, et l'altra all'Ill.mo et R.mo Sig.or Card.le Borghese. Ho ancora io riceuto simili lettere dall'istessi Celestini, ma non ne ho fatto conto, perche sono piene di falsità, et ho lettere in contrario da Monsig.or Vicelegato, che questi erano molto periculosi, e nemici de buoni nello stato di Avignone, et è stato gran bene, che si siano voluti partire, et sono stati amorevolmente lasciati andare, con dargli ancora competente viatico. Che queste lettere contenghino espresse falsità, si può conoscere da quello,che dicano, che la riforma introdotta sia contraria alla Regola di S.Benedetto, et alle buone ordinationi osservate molte centinara di anni. Questo è falsissimo, perche la riforma non contiene altro, che l'uso dell'oratione mentale, li studii di Theologia, et li novitiati separati dalli altri monasterii; et è certo che li monaci di S.Benedetto hoggi hanno introdotto l'uso dell'oratione mentale, li studii, et novitiati, come li giorni passati mi sono informato pienamente dalli monaci di Subisco, dove sono stato quattro giorni,si bene in letto, con molta consolatione di quelli R.di Padri, et mia, i quali lodavano sommamente questi tre capi di riforma.
Ma perche la S.tà V. comanda,che io gli faccia sapere il mio pa rere, dico due cose. La prima, che si potriano mandare queste due lettere à Monsig.or Vicelegato di Avignone, et aspettare il suo parere, se bene io, come ho detto, non ne fo conto nessuno. La seconda, che la S.tà V. si degnasse comandare al Sig.or Card. Ubaldino, che essendo già in Parigi con tutta la corte, procurasse quanto prima, che li giudici deputati da V. S.tà cioè il Sig.or Card.di Perrone, il Sig.or Card. Roccafocau, et il Vescovo di Parigi terminassero la causa de Celestini, et poi si facesse un capitolo provinciale legitimo con la presidenza del Sig.or Card. Roccafocau, secondo il Breve
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