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mia: ma se poco doppo io lassai la chiesa, la promessa non hebbe più luogo; et se io messi in lista de canonici futuri di Santo Benedetto don Vincenzo Campitelli, non è colpa mia che non l'habbia hauto, perchè la conferenza non toccava piu a me, ma al mio nipote, che era et è abbate. Bora per conchiudere dico che io m'informarò di chi sia più atto alla cura fra quelli che mi sono proposti et a quello la darò, se pure la vacanza occorrerà nel mese mio. Et questo non ha da dispiacere a nessuno che habbia il timor di Dio, come credo che l'habbia la Signora madre et anco V.S.
Con questo fine prego da Dio a V.S. ogni vero bene et mostrarò di esser buon compare alla signora madre, quando mi domandare cosa che giustamente io la possa fare, et similmente terrò V.S. per figliano, quando intendarò che cresca co'l timor di Dio et non impari dal maestro a scrivere le lettere come sono quelle due che mi ha scritte, ma impari da persone mature, che conoscano la differenza che è fra i giovanotti e i vachi et fra le persone private et i prelati grandi.Di Roma li 17 d'agosto 1612
Di V.S.
come padre amorevole
il card.Bellarmino.
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Sig.r Giovanni Battista della Ratta.