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Intendendo che V.S. Ill.ma finito il capitolo de'Celestini, se ne venga alla volta di Assisi, et cosi si può dire, molto vicino à miei stati, non ho potuto contenermi, baciandoli le mani con questa affettuosissimamente non dirò d'invitarla a venirsen' fin'quà; perchè gl'inviti si fanno a persone quassi strangieri, e non a chi sà, com'ella di esser qui cordialittimamente amata, et osservata con assiduo desiderio ancora di servirla, ma di ricordarli, che di questa casa ella ne può e ne deve esser sempre patrona, come e disporne come di sua; et oltre all'onoraria, et al certificarla con la mia propria voce davantaggio, della sincera affecionatiss.ma mia dispositione verso ogni servitio di lei; io haverei particolariss.mp gusto; poichè ella si trova fuori di Roma, et in parte cosi propinqua alli stati miei, di ragionar seco come col un padre; e si per la comodità del suo viaggio, et per la custodia della sua sanità,ella havesse bisogno che io le invij di qua a lev. capito glelo manderò subito, et me lo avvisi con ognilibertà, e sopratutto si risolva a darmi questo contento, che simili opportunità d'esser fuor di Roma, e tanto mio vicino, come ho detto, non ne cosi facilmente, ne in corto spatio di tempo, e posso quasi dire, che anco per conscienza ella sia obligata a consolar questo mio desiderio, perche dalla sua singolariss.ma bontà, dottrina, et virtù sempre s'op. et a V.S. Ill.ma bacio di vivissimo cuore le mani. Di Firence.