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mi avvisa ch'alcuni signori della congregatione haveriano desiderato che per lettera particolare havesse dato conto del successo et dedutto formalmente le ragioni per la decenza della sedia. Se io non ho scritto già ne ho reso la causa, et se non ho informato con ragione, è stato perchè non ho giudicato il caso dubio, non sapendo i motivi sustantiali per i quali un prelata rappresentante potestà secolare possa pretendere nella chiesa cattedrale, che è chiesa d'iddio et non privata, sedere egualmente et in sedia uniforme co'l proprio vescovo residente con cappa pontificale alla predica ch'è proprio officio suo. Quando saprò le ragioni di dubitare et potrò essere assicurato che i Sig.ri Cardinali siano per pigliare a bene una modesta et religiosa libertà di vescovo benchè indegno, non mancherò di sodisfare in questo et simili casi al desiderio loro et alla conscienza mia. Intanto ringratio V.S. Ill.ma della protettione che tiene delle cose della chiesa et mie, et pregola a darmi quelli avvertimenti che conosce esser a proposito dell insipienza et debolezza mia, con qual fine le bacio humilissimamente le mani. Da Perugia a 28 di Gennaro 1612.
Di V.S. Ill.ma et R.ma
Humil.mo et devot.mo servitore
Napoleone vescovo di Perugia
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All'Ill.mo et Rev.mo Sig.re padrone mio col.mo, Il Sig.r Cardinale Bellarmino.


Roma.