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Ill.ri et molto Rev. Signori. Quando io mandai al governo di cotesto vicariato il Sig.re abbate mio nepote, hebbi per prin cipale intentione che egli facesse il servitio di Dio N.S. et di cotesta chiesa, et che anco dasse alle SS.VV. ogni giusta et possibile sodisfattione; et sento contento hora che egli se n'è partito, che così sia seguito, secondo il testimonio che si sono compiaciute farmene le SS. VV. con la lettera loro di 19 del passato, che mi è stata gratissima per ogni rispetto. Nel resto spero che parimente havranno il suo successore amorevole, et che le trattarà bene, si come ancor' loro attenderanno a vivere con ogni quiete, et da veri sacerdoti et servi del Signore. Di me poi si promettine pure le SS. VV. come più volte gl'ho scritto, d'ogni servitio a me possibile, poichè io le amarò sempre, ne mai lasciarò di desiderargli et procurargli ogni bene. Così il Sig.re gli lo conceda, et alle loro orationi con questo mi raccomando. Di Roma il di 10 di Decembre 1611.
Delle SS. VV. Ill.ri et molto Rev.
Come fratello per fargli servitio
Il Card.le Bellarmino.
SS.ri Can.ci et Cap.lo di Montep.no
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Alli Ill.ri et m.to Rev. SS.ri li SS.ri Can.ci et Capitolo di Montep.no.
Montepulciano.