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Illustre et Molto Rev. Signore.
Mi dispiace delli disturbi di V.S. di suo fratello et di tutti l'altri carcerati per causa di cotesta unione, ma spero che non sentiranno danno alcun, e che ben presto se ne ritorneranno. Io sto aspettando che l'Abbate mio Nipote mi scriva qualche cosa, già che è andato dalla Serenissima Madonna, per poter poi pigliare quell'espediente che sara necessario, per il buon fine di cotesti disturbi. Intanto V.S. non si affanni nè di suo fratello, nè d'altro, che spero di rimediare ad ogni cosa, et che il Signore la contenti.
Di Roma il di 17 di Settembre 1611
Di V.S. per fargli servizio
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P.S (manu Bellarmino)
Se non avessimo qualche tribolatione in questo mondo, saria malissimo segno, però che bisogno con molta patienza portare quella poca di croce, che Dio ci dà per utile nostro et gloria sua.
Il Card. Bellarmino
All'Illustre e molto Rev. Signore, il Sig. Bracci Canonico di Montepulciano