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Ser.ma Sig.ra mia oss.ma.
Se dalla benignità di V.A. S.ma non vengo scusato per la molestia, che gli do così spesso con mie lettere, dubito di non perdere la sua grazia. Francesco Bellarmino si trova esiliato da Montepulciano sua patria quattro anni sono in circa, ne potendo più vivere lontano di sua casa per essere poveriss.o farà dare supplica a V.A. S.ma alla quale faccio um.a riverenza per la grazia di rimpatriare. Io che gli son parente in quarto grado, e che so la sua povertà, lo compatisco, e per questo vengo a supplicare l'A.V.S. della sudd.ta grazia, della quale gliene resterò oblig.mo come sono per l'infinito altre ricevute dalla benignità di V.A.S. alla quale faccio um.a riverenza pregandogli ogni desiderata felicità. Di Roma il di 9 di Giugno 1610.
Di V.A. Ser.ma
umiliss.o e devotiss.o servitore
il Card. Bellarmino.