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Molto Rev.da come sorella. Non è cosa che io non facessi per servizio di questo monastero di e V.R. al quale porto particolare affezione, ma nel caso di che mi scrive ora V.R. non posso io entrarci, si perchè non ho la cura più delle cose, che spettano all'arcivescovo, com e anche per molti altri rispetti, oltre che se bene io scrivessi costì, non sarei obbedito. Potrei però scrivere tutto quello che passa V.R. all'arcivescovo o al cardinale suo fratello, che si non altro, dall'uno o l'altro avrà risoluzione secondo il dovere, e secondo sarà di giustizia. Prego V.R. di scusarmi, e non lasci di valersi di me in quelle cose che siano di mio potere, che mi troverà prontissimo come me li offro; e alle sue orazioni e di coteste altre Signore monache mi raccomando. Di Roma il di 10 di febbraio 1610.
Di V.R. come fratello.
Il Card. Bellarmino.
S'aspetta l'arcivescovo questa primavera, e allora si finirà ogni controversia, e io non mancherò raccomandargli il bene del monastero.
Madre Badessa di S.Giovanni. Capua.
Alla M.to Rev. M.re la Badessa delle monache di S.Giovanni di Capua.