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Beatiss.o Padre
Intendo, che il dottor Roa va seminando per Roma un suo memoriale dato alla S. V. contra della mia risposta al libro del re d'Inghilterra, e io ieri sera l'ho visto, e letto; e se non si rimedia, fra quindici dì arriverà a Venezia, e fra un mese, o poco più sarà portato alle mani del re d'Inghilterra, come subito vi fu portato il libro di Benedetto de Benedictis, e il titolo delle conclusioni di quel frate, che di ambedue fa menzione il libro intitolato Tortura Torti[1]. Questo memoriale spargendosi per il mondo, non sarà piu memoriale, ma libello famoso, infamando me e i padri Gesuiti, come V.S.tà avrà visto di cose molto importanti.
La mia Apologia è stata vista prima, che si stampasse dalla S.tà V. e da tutti li sig.ri cardinali del S.to Officio, dal P. M.ro del sacro palazzo, dal P.Giustiniano, e P. Porsonio, e io a tutti ho obbedito in accomodare quello, che mi è stato ricordato, e non vedo che il Roa dica cosa di momento, eccetto, che sfoga la sua mala volontà contro della Compagnia di Gesù, dalla quale è stato scacciato come meritava, e da sè si è fatto apostata. La S.tà V. si degni con la sua prudenza rimediare, e con questo fine gli bacio i santiss.i piedi. Di casa lì 18 di Gennaro 1610.
Della S.tà V.
Servo devotiss.o e obligatiss.o

Roberto Card. Bellarmino.

  1. Tortura Torti: siue, ad Matthaei Torti librum responsio, qui nuper editus.Londini, 1609. [...]