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Molto ill.re Sig.r fratello. Ho dato ordine che si pigli la nuova licenza per Ippolita; se verrà a tempo, si manderà con questa
Io non ho visto lettera nessuna del Vinta in materia di S.ta Chiara, ma solo in materia dell'unione del beneficio di S.ta Mustiola.Se vi è tal lettera, avrò caro vederla. Ho caro che il Sig.r vicario si contenti di restare nell'officio, senza dare altra spesa ai Sig Ubaldini. I Gesuiti non accettano ne possono accettare governo di monache, ne anche di essere confessori ordinari di monache per tempo longo ne corto; solo possono per una volta strazi ordinariamente confessarle, se loro si contentalo e l'ordinario li mandi.
La riforma del monastero di S.to Girolamo mi sarebbe carissima, perchè dubito se con buona coscienza possano avere proprietà, massime essendo dell'ordine di S. Francesco, che sopra tutte le cose voleva la vera e reale povertà; e perchè non spero tal riforma, ho sempre desiderato che le sue figliole si monacassero in S.to Bernardo dove ci è più sicurezza della vita eterna, che importa più d'ogni altra cosa; e se fossero mie figliole, piuttosto le vorrei maritare che monacarle in S.to Girolamo. Tuttavia intenderò volentieri che sorte di riforma pensa V.S. che si potrebbe introdurre con l'aiuto della nuova ministra. Con questo saluto tutti di casa. Di Roma, li 26 di settembre 1609.
fratello di V.S. aff.mo
Il Card. Bellarmino.
Al molto ill.re Sig.r fratello, il Sig.r Thommasso Bellarmini.
Montepulciano.