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Molto ill.re Sig.r fratello. Quando io pagai i debiti di V.S., gli dissi che li avvisasse tutti, e gli protestai che non ne facesse piu senza dirmelo prima, perchè non l'avrei pagati; però, se non li disse tutti o se n'ha fatto poi senza farmelo sapere, non aspetti ch'io li paghi.
Il mastro di casa mi fece ieri istanza che mandasse a V.S. cinquecento scudi e non mi seppe dire a che effetto. Io sospetto che siano per quel terreno di Marchiena, forse comperato, ancorchè io sempre vi abbia contraddetto. Ma sia o per questo o per altro, V.S. riposi l'animo, perchè sono risolutissimo non comprargli più stabili ne pagargli debiti fatti senza mia saputa. Io amo V.S. e i suoi figlioli, ma con carità, non con carnalità, e però non voglio esser causa della dannazione loro e mia. So quello che devo fare, e però si quieti al volere di Dio, al quale io mi sforzo dirizzare la mia intenzione.
Del venire a Montepulciano all'ottobre, quando il Papa va a Frascati, non mi pare a proposito, perchè spenderia circa cinquecento scudi fra l'andare e tornare, e non farei cosa di momento; ma se il Papa mi concedeva quattro mesi, speravo con il buon vivere di costì rinfrancare la spesa del viaggio, e fare qualche cosa di momento in utilità della chiesa. Con questo gli prego da Dio la buona pasqua. Di Roma li 18 di aprile 1609.
fratello di V.S. aff.mo
il Card. Bellarmino.
Al molto ill.re Sig.r fratello, il Sig.r Thommasso Bellarmini.
Montepulciano.