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Molto ill.re Sig.re. Mi scrive il Sig.r Giuseppe Vignanesi che V.S. da dodici anni fa è debitore a casa sua di scudi 150, e che si contenta che io gli paghi questo debito con la provvigione che gli soglio dare due volte l'anno. V.S.mi avvisi come sta questo debito, perchè mi pare che una volta dandomi conto dai suoi debiti, dicesse che questo era ricompensato con altre cose. Di piu avrò caro sapere se il Sig.r Giuseppe vuole aspettare al S.to Giovanni Battista quando io mando denari a V.S. o vero se fa istanza d'averli anticipatamente.
Del negozio dell'indulgenze de padri Serviti mi dispiace non potergli scrivere buona nuova. Si è considerato di nuovo e comunicato con monsgr Seneca secretario, e si è trovato che non possano essere due compagnie in una città della stessa invocazione, e che siccome la cintura è dei padri de Servi, nella quale hanno le loro indulgenze, così la Concezione è dei padri Minori; oltre che in Pistoia era molto piu antica la compagnia della concezione apresso dei Minori che apresso dei Servi. Il breve fu fatto prima del decreto della congregatione, e così si tiene per revocato. In somma le cose determinate in congregazione, causa cognita, non si ritrattano; e ora ne abbiamo una simile di Turino per la quale mi hanno scritto il duca e il Card.le di Savoia, e si termineranno nel medesimo modo. Donde nasce tanto bisogno di denari nel Sig.r Giuseppe, avendo tanta roba e si poca famiglia? Iddio sia con V.S. e con i suoi. Di Roma li 31 di gennaio 1609.
fratello aff.mo di V.S.
il Card. Bellarmino.
Al molto ill.re Sig.r fratello, il Sig.r Tommaso Bellarmini.
Montepulciano.