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Molto illustre signor fratello. Mi scrive Angelo, che pensa avere accomodate le cose dei suoi debiti con soddisfazione di tutti. Se sia così, non occorrerà fare altro della compra del suo podere. Ho dato ordine, che si mandi la rascia, e il raso, che domanda: sebbene non dubito, che sia elemosina più grata a Dio quella che ho fatta a Ms. Bartoletto, perchè intendo che era vergogna vederlo così male in ordine, e che per questo non può accompagnare la sua moglie ad Orvieto. Avrei caro che V.S. in simili casi me lo raccomandasse, a ciò riconoscesse sempre delle mani sue quel bene, che io gli faccio. V.S. mi scrive l'età di Galieno figlio di Ms. Riccardo: ma dovendosi provvedere di canonicato non Galieno, ma Theodoro, bisognava mandar l'età di Theodoro, non di Galieno. Se bene poco importa, perchè non ci è vacanza, essendo guarito, come intendo, Ms. Fausto Tarugi. Altro non mi occorre. Saluto tutti di casa. Li 29 d'ottobre 1608.
Di V.S. fratello aff.mo
Il Card. Bellarmino.
Al m.to ill.re sig.re fratello, il Sig.re Thomasso Bellarmini. Montepulciano.