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Molto ill.re Sig.r fratello. Si manda l'obbedienza del provinciale al p. Priore di S.ta Agnese, a ciò predichi la quaresima. Ma se costì ci fosse stata qualche provvigione per il vitto e stanza per il predicatore, fuori del monastero di S.ta Agnese, avrei fatto venire in ogni modo quel frate Piero Martyre Giannozzi; ma mi pareva troppo duro obbligarlo a venire contro stomaco del priore, e non avere dove metterlo fuori di esso monastero; perchè, sebbene lui si è scusato, tuttavia si rimetteva a me.
A madonna Camilla bastava dire che si provvedesse del vestito necessario, che l'avrebbe pagato con un poco di tempo. Si mandò il balsamo la settimana passata, e insieme si mandò la minuta per la carta di procura per Roberto. Ho scritto ancor'io al card. Madruzzo, e domani si manderanno le lettere. Mi scrive Fidanzo Cini che io l'aiuti con qualche carità. Io non so chi sia quest'uomo, e per ora non posso dargli niente, perchè, oltre le spese ordinarie, si è speso in accomodare la casa, dove ora abito, circa mille scudi; e sebbene buona parte andrà a conto dell'affitto, tuttavia per questo anno siamo restati molto esausti. V.S. mi farà sapere il bisogno di questa persona, e a lui potrei per mezzo di qualcheduno fare intendere il poco potere nostro. Di Roma li 15 di febbraio 1608.
fratello aff.mo di V.S.
Il Card. Bellarmino.
Al molto ill.re Sig.re fratello, il Sig.r Thomasso Bellarmini.
Montepulciano.