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Ser.mo Sig.or mio oss.mo
La città di Montepulciano mi fa grandissima istanza di supplicare V.A. Ser.ma di esser servita contentarsi, che fra quei pochi religiosi della compagnia di Gesù, che hanno da far'residenza in detta città, vi siano due maestri di lettere umane, a ciò quella gioventù abbia chi li guidi così nella scienza delle lettere, come nei buoni costumi e vita Cristiana. E perchè questa mi pare domanda onesta, e non posso mancare alla patria di questo officio, vengo a pregarla di consolare quel suo popolo, a ciò sia sempre più atto a servire V.A. Ser.ma alla quale con questo fine faccio umilissima riverenza e la supplico onorarmi dei suoi comandamenti. Di Roma il di 26 di maggio 1607.
Di V.A. Ser. ma
umiliss.o e devotiss.o servitore
Il Card. Bellarmino.
Al Ser.mo Sig.or mio oss.mo il Gran Duca di Toscana.