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Ser.mo Sig.or mio oss.mo
Le grazie che V.A.S.ma si è degnata farmi sempre sono tali che non posso con lettere a concetti ringraziarla, ma lo farò bene con vera e perpetua osservanza; et quella di ora con l'umanissima sua lettera sua del 24 del passato scrittami con l'occasione della venuta del S.or Rena suo segretario, siccome è frutto della molta benignità di V.A.S.ma, così mi obbliga infinitamente, e bacio umilmente le mani. Allo stesso segretario ho offerto ogni mio potere in servizio dell'A.V.S.ma e certo all'occasioni farò conoscere con fatti (dove giungeranno le mie deboli forze) che non cedo a nessun'altro servitore devoto che ella abbia in questa corte in desiderio di servirla e obbedirla sempre, con che facendo umilissima riverenza a V.SA.S.ma me le raccomando in grazia, pregandole da Dio ogni desiderata felicità. Di Roma il di 24 di marzo 1607.
Di V.A.Ser.ma
umiliss.o e devotiss.o servitore
Il Card.le Bellarmino.
Ser.mo Gran Duca.
Al Ser.mo Sig.or mio oss.mo , il Gran Duca di Toscana.